«Ad Amazon di San Salvo licenziati 80 lavoratori con contratto determinato», a lanciare l’allarme in una nota sono i Cobas del Chietino. Il sindacato poi aggiunge: «Il ceto politico del vastese aveva salutato la venuta in Abruzzo di Amazon come un contributo allo sviluppo della zona e come occasione di nuova occupazione. La notizia ufficializzata di pochi giorni fa circa il non rinnovo di circa 80 contratti a tempo determinato, anche a persone che erano giunte da regioni lontane dal nostro territorio, con il miraggio di una occupazione sicura, confermano tutte le nostre perplessità che avevamo su questo tipo di investimento produttivo. Vengono così smentite tutte le previsioni ottimistiche formulate dai politici locali di ogni colore. Ora chiediamo agli stessi, ma anche alla dirigenza Amazon: come mai lavoratori assunti da appena tre mesi vengono licenziati? Perché licenziare persone, che magari abbagliate dal miraggio del lavoro sicuro, avevano già preso case in locazione o avevano investito soldi per essere residenti stabili nelle vicinanze del posto di lavoro? I Cobas, come sempre attenti alla difesa dei lavoratori e delle loro condizioni di lavoro, vigilano sulla questione e sono pronti ad offrire, qualora lo richiedessero i lavoratori, occasione di organizzazione e di contrasto allo sfruttamento del lavoro». Pronta la replica di Amazon: «Come tante attività con andamento dei volumi variabile, facciamo ricorso a contratti di lavoro temporanei per supportarci quando registriamo incrementi del numero di ordini dei clienti. I lavoratori con contratti a tempo determinato ricevono il medesimo salario dei lavoratori a tempo indeterminato inquadrati allo stesso livello. Siamo impegnati ad offrire ai dipendenti la continuità lavorativa all’interno dell’azienda offrendo contratti a tempo indeterminato quando ricorrono i presupposti necessari».