A distanza di sette mesi e mezzo dagli ultimi episodi, ancora una chiesa profanata a Termoli. Stavolta si è trattata del Sacro cuore di Gesù di via Argentina. Intorno alle 17.50, poco prima della messa serale, il sacrestano del parroco don Silvio si è recato verso il tabernacolo per controllare le ostie e ha notato che la serratura era stata forzata. All’interno sono sparite sia le ostie che la pisside. L’ennesimo atto oltraggioso nei confronti della Fede, come già era accaduto all’inizio del maggio scorso, quando vennero profanate la chiesa di San Timoteo e la cattedrale. Subito sono state avvertite le forze dell’ordine, che si sono recate sul posto per compiere i rilievi utili all’indagine sul furto commesso in luogo sacro. La notizia ha fatto subito il giro della diocesi, con il vescovo De Luca che ha appreso di questo gesto increscioso mentre inaugurava il museo diocesano a Larino. Nonostante la disavventura subita, il parroco ha celebrato lo stesso la funzione religiosa. Nelle indagini portate avanti per gli episodi primaverili, gli inquirenti stavano seguendo la pista delle messe nere e delle sette sataniche. Il sospetto sulla matrice del furto mirato a un uso scomunicante delle ostie è plausibile anche in questa circostanza proprio perché i ladri si sono limitati a portare via il contenuto dei tabernacoli e non altro, tipico copione di chi depreda le chiese per poi usare il corpo di Cristo in messe nere e riti satanici. Intanto, come avvenuto nelle due occasioni precedenti, il presule ordinerà degli atti riparatori.

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