Vicenda emodinamica: ulteriori motivi aggiunti sono stati integrati e presentati al Tar Molise da parte dei cittadini-amministratori di maggioranza di centrodestra (e l’associazione Cuore Molisano) attraverso gli avvocati Giuseppe Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano, che andrà in discussione come camera di consiglio il prossimo 23 marzo. Impugnato il provvedimento del 31 dicembre scorso, a firma del direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, con cui è stata cristallizzata per l’intero primo semestre il disagio legato alla carenza di medici e infermieri emodinamisti al San Timoteo. A detta dei ricorrenti, i sei mesi sono un «periodo sufficiente per il completamento delle procedure concorsuali in itinere, all’esito delle quali ne è stata ipotizzata la (eventuale) revisione». «Con lo stesso provvedimento, conseguentemente, è stato dato mandato ai responsabili delle Uosvd Cardiologia di programmare i turni di servizio degli emodinamisti, ossia di stabilire, ancora una volta in modo precario e discontinuo, la sospensione della loro reperibilità medica e dunque dell’erogazione del servizio. In breve, è stata reiterata quella stessa modalità di interruzione intermittente disposta di quindici giorni in quindici giorni, già oggetto di censura dispiegata con il ricorso e i motivi aggiunti e specificamente condivisa dal Consiglio di Stato (cfr. decreto 6818/2021), che la preannunciata adozione di un provvedimento organico da parte della direzione generale aziendale avrebbe dovuto evitare, così come era stato prospettato anche nelle stesse intenzioni espresse in giudizio dalla Asrem per scongiurare il protrarsi di una condizione strutturale di incertezza incompatibile con la gestione del servizio sanitario e delle opzioni assistenziali alternative nei giorni in cui lo stesso non è garantito in quanto sospeso. In definitiva, la Asrem sta perseverando nella violazione della continuità assistenziale di un servizio sanitario essenziale, corrispondente ad un trattamento salva vita afferente al comparto delle malattie tempo-dipendenti, segnatamente della cardiologia interventistica, disattendendo reiteratamente anche i precetti dettati dal Consiglio di Stato con i noti Decreti cautelari n. 6816 del 23.12.2021 e 6821 del 24.12.2021 e continuando ad esporre la comunità del basso Molise, nonostante i documentati casi di decesso (cfr. atto di intervento ad adiuvandum), ai rischi derivanti dall’interruzione del servizio, disposta, oltretutto, in assenza della benché minima garanzia assistenziale alternativa, di cui continua a non esservi traccia». Intanto, oggi, secondo round in Consiglio di Stato sul ricorso contro il Pos 2019-2021, presentato in secondo grado dalla Casa dei Diritti, col supporto delle associazioni di categoria e dei consumatori nazionali, dopo l’esito seguito dall’udienza del primo dicembre al Tar Molise, che ha negato la sospensiva cautelare. L’iniziativa legale seguita da Laura Venittelli assieme alla collega Rita Matticoli.