Attesa, ma senza essere spasmodici, quella di ieri dei sindaci del basso Molise, chiamati a raccolta dal commissario-presidente Donato Toma. Giornata lunga quella di alcuni amministratori del territorio (non tutti), passando dal post sisma alla sanità, da Montecilfone al capoluogo. Il sindaco di Termoli Francesco Roberti, che abbiamo sentito subito dopo il briefing, ha sottolineato come Toma abbia ribadito i concetti espressi anche in Consiglio regionale, col progetto di rafforzamento della medicina territoriale e il ruolo che in tutto questo avrà l’ospedale San Timoteo, a cui non verrebbe torto un capello, pardon, soppresso alcun reparto. Toma avrebbe anche sottolineato l’impegno e il confronto costante in sede ministeriale per allocare nuove risorse in Molise, ma per i primi cittadini, più che la politica degli annunci, conta quella di atti e fatti, non degli intendimenti, magari con tempi certi, un cronoprogramma che individui soluzioni e obiettivi da cogliere. Come ad esempio il rafforzamento del Punto nascita, che se arrivasse a colmare lacune in organico, come evidenziamo in questa stessa pagina, risolverebbe d’emblée tutte le criticità. L’incontro di ieri pomeriggio non fa evaporare il confronto convocato sabato al Cosib, ma allargherà il perimetro della discussione, verso l’adozione del nuovo Pos 2022-2024, che Toma ha annunciato di voler licenziare entro aprile. Lo stesso Governatore poi ha sintetizzato in una nota l’esito dell’incontro, dal suo punto di vista, affiancato ieri anche dalla direttrice regionale alla Salute, Lolita Gallo. Toma ha ribadito un concetto che aveva già espresso nel corso di precedenti incontri. Si va verso un nuovo modello di medicina territoriale che porterà radicali cambiamenti nel sistema sanitario molisano: case della salute, centrali operative territoriali, ospedali di comunità, acquisizione di 23 grandi apparecchiature da distribuire nelle strutture sanitarie pubbliche, digitalizzazione ospedaliera. Ci sono a disposizione oltre 37 milioni di euro di risorse del Pnrr salute per attuare l’importante transizione. Sul San Timoteo di Termoli Toma ha detto che saranno confermati gli attuali servizi e verranno effettuati lavori per la messa in sicurezza della struttura a fronte di oltre 12 milioni di euro destinati all’intervento. Toma ha impostato la sua analisi scindendo il livello programmatorio da quello politico. Riguardo al primo, ha ribadito che il nuovo Programma operativo non può sfuggire dai vincoli posti dal DM 70, il cosiddetto Balduzzi, sebbene nell’ambito dello stesso possano trovarsi margini per soluzioni migliorative. Sul piano politico, invece, ha rimarcato l’esigenza di avere un approccio diverso e ha annunciato che, nelle more della revisione del DM 70, ha chiesto la convocazione di un Tavolo interministeriale, nell’ambito del quale sarà discussa la questione sanità in Molise.

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