Per una volta gruppo consiliare Pd e maggioranza di centrodestra, ex sindaco Angelo Sbrocca e l’attuale primo cittadino Francesco Roberti, sono andati d’accordo. Quanto meno hanno adottato lo stesso orientamento sulla mozione di revoca del project financing Gtm, proposta con l’intervento del prefetto – come ha specificato la vice presidente del Consiglio Daniela Decaro – per essere calendarizzata. Mozione affondata con 14 voti contrari e soltanto 4 favorevoli. In 18 hanno preso parte a questa votazione, primo dei venti punti all’ordine del giorno, poiché sono state diverse le defezioni, da una parte e dall’altra. Quella di ieri è stata la prima assise civica in presenza, senza più possibilità di collegamento da remoto, visto che non è più in vigore lo stato di emergenza causato dalla pandemia e il regolamento attuale non permette più questa accessibilità in aula. Prima di entrare nel merito dell’ordine del giorno, Ciarniello ha comunicato il cambio di capogruppo in Forza Italia, che non è più Francesco Rinaldi, ma Enrico Miele, oltre a celebrare il centenario della Lilt, ricordando l’impegno dell’associazione nella lotte alle patologie tumorali. La discussione sulla mozione di revoca è stata piuttosto lunga, anche per via della relazione molto dettagliata letta dall’assessore ai Trasporti Vincenzo Ferrazzano, che ha preluso all’intervento finale del sindaco Francesco Roberti. Ma ad aprire le danze è stato Pino D’Erminio, esponente della Rete della Sinistra, ma come esterno, visto che il Consiglio su questo unico argomento è stato considerato in modalità aperta. Anche D’Erminio ha intrattenuto amministratori e poco pubblico presente con una relazione, sempre circostanziata, che evidenziava le criticità già denunciate all’Anac e poi presenti nella delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione, che il Comune ha impugnato al Tar Lazio. I ricorrenti hanno chiesto a chiare lettere un colpo di spugna all’amministrazione, attacco rintuzzato anche dall’ex sindaco Sbrocca, che aveva avviato con la sua Giunta la procedura poi formalmente ultimata dall’attuale amministrazione. D’Erminio ha richiamato il dettato dell’Anac, che sviluppa tre censure alla finanza di progetto: inapplicabilità dello strumento della finanza di progetto; inapplicabilità del contratto concessorio; inadeguatezza dell’istruttoria. In particolare le due componenti hanno anche aspramente criticato la scelta che include l’intervento nel parco comunale: «Quanto al parco, gli interventi inaccettabili – quindi da eliminare in sede di modifica contrattuale – sono l’incremento di 300 stalli dei parcheggi sulla riva sinistra del parco e la costruzione sopra la piscina di una “copertura” contenente un ristorante, una palestra, sale convegni. Attualmente nel parco esistono: sulla riva destra, 42 stalli auto nei pressi degli impianti sportivi; sulla riva sinistra, 65 stalli poco dopo il cancello di accesso, più uno spazio appena affianco al cancello, dove possono parcheggiare altri 7 od 8 veicoli. In totale, nel parco esistono già circa 115 stalli auto, ai quali se ne vogliono aggiungere altri 300. Al parcheggio con 65 stalli se ne aggiungerebbero 60, più 145 stalli lungo la strada che percorre da un capo all’altro la riva sinistra e 95 stalli in fondo alla strada medesima. Circa mezzo ettaro si trasformerebbe da area verde in area di sosta; ma la conseguenza più grave sarebbe la trasformazione del versante sinistro del parco da area pedonale ad area aperta al traffico veicolare. Quanto alla copertura della piscina, si opti per la realizzazione di una copertura pura e semplice, il più possibile leggera anche come impatto visivo, rinunciando all’idea assurda di sormontare l’impianto con un edificio catafalco. Mi auguro che l’amministrazione si convinca della necessità di intervenire se non con l’annullamento, almeno con la revoca, o come ipotesi minima con la revisione del contratto. Qualora ciò non dovesse accadere, di fronte ai cittadini se ne assumerà la responsabilità l’amministrazione in carica, benché questa finanza di progetto sia stata ideata e promossa dalla precedente amministrazione», ha chiosato D’Erminio. Nella relazione, Ferrazzano, sottolineando i motivi di ricorso: Nello specifico e come già precisato nel II motivo di ricorso, «Il provvedimento dell’Anac ha eccepito l’illegittimo ricorso allo strumento del project financing, non già per ragioni di legittimità, ma di opportunità amministrativa, ovvero ritenendo che “non è convincente l’argomento proposto nella memoria di controdeduzioni dalla stazione appaltante, secondo cui il nesso funzionale deriverebbe dal fatto che, in termini di pianificazione urbanistica, la localizzazione di infrastrutture quali parco, piscina, parcheggi, influenza l’organizzazione dei trasporti e sia influenzata da essa” posto che, sempre ad avviso dell’Anac, “…la pur evidente necessità di coordinamento tra differenti opere e servizi pubblici in sede di pianificazione e, in particolare, tra la realizzazione di strutture per il tempo libero e la gestione dei trasporti, non comporta affatto che dalla loro conduzione unitaria da parte di un unico concessionario
possa derivare efficienza gestionale o un qualsiasi vantaggio alla collettività”. In breve, sebbene talune opere pubbliche (infrastrutturali), comunque connesse ai trasporti (come di seguito meglio precisato) siano state previste nel project financing in questione; tuttavia le stesse, pur sviluppando investimenti per diversi milioni di euro a totale carico del privato (circa 10 secondo l’offerta aggiudicataria dell’Air Pullman), non avrebbero comunque potuto legittimare, secondo l’organo di vigilanza, il ricorso allo strumento del project financing, trattandosi di opere prive, ad avviso dell’autorità procedente, di un collegamento diretto con il sistema del trasporto pubblico locale. Al netto di una valutazione assai generica compiuta dalla predetta autorità in assenza di concreti elementi ovvero in assenza di una più analitica istruttoria e/o valutazione (peraltro, “l’asserita natura dei 15 investimenti previsti trovi carente riscontro in termini di possono presentare istanza di audizione all’ufficio. Il dirigente, valutata positivamente la richiesta, comunica la data dell’audizione …”) di poter esporre e meglio illustrare, nel dettaglio, le proprie ragioni. funzionalità/strumentalità ai servizi di Tpl oggetto di concessione” quale “condizione necessaria all’applicabilità dell’istituto del Ppp,” unitamente alla “la mancata relazione tra le opere di riqualificazione della piscina comunale, e relativi cespiti, e i servizi di Tpl“- sconfinando nell’ambito di un perimetro tipico della discrezionalità amministrativa, è da ritenersi demandata invece all’ente comunale) è comunque certo che il provvedimento in questione abbia del tutto trascuratole ragioni che avevano indotto il Comune alla scelta del project financing per l’affidamento del servizio di Tpl urbano. In particolare, non può dubitarsi della connessione al trasporto pubblico locale delle opere previste nell’offerta rimasta aggiudicataria, opere che sono state testualmente individuate, come da gara-contratto». Il sindaco Roberti, che ha chiuso la discussione, ha lanciato chiari messaggi, anche all’Anac. Poiché ne ha messo in rilievo il mancato rispetto dei tempi, rispetto alle prime interlocuzioni, ma anche l’approccio dialogante, che dovrebbe essere la base per rapporti nella pubblica amministrazione, fino a spingersi a una vera e propria invettiva: «Il Molise è in mano alle lobby dei trasporti». Richiamati tutti i ricorsi affrontati e vinti sulla Sati, che ha tentato a più riprese di fermare la procedura, pur non partecipando alla gara. Non solo, ha anche evidenziato come la gara sia stata aggiudicata alla Air Pullman e solo col diritto di prelazione esercitato da Gtm, con pagamento di una somma superiore ai 100mila euro, per colmare i costi sostenuti dall’azienda brianzola, la Gtm ha potuto poi firmare il contratto del project, di cui era proponente. Alla fine degli interventi, come già accennato, mozione respinta 14-4.

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