Zes Adriatica (assieme a quella Ionica) protagonista ieri mattina a Bari del confronto con le istituzioni voluto dal sistema confindustriale di Molise, Puglia e Basilicata. Ospite d’onore, la ministra per il Sud, Mara Carfagna. Opportunità strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno, il titolo dell’incontro che ha avuto luogo dalle 10.30, nella sala convegni di via Amendola 172/R, su impulso dei presidenti delle tre associazioni degli Industriali di Puglia, Basilicata e Molise, rispettivamente Sergio Fontana, Francesco Somma e Vincenzo Longobardi. Intervenuto in remoto anche Francesco Paolo Sisto, sottosegretario di Stato alla Giustizia. Spazio ai contributi di Floriana Gallucci commissario Zes lonica, Manlio Guadagnuolo, commissario Zes Adriatica Interregionale Puglia-Molise, Ugo Patroni Griffi, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e Sergio Prete, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio-Porto di Taranto. «Stiamo costruendo un nuovo racconto di Sud: una visione meridionalistica concreta, operosa, seria e orgogliosa. Ci siamo riusciti con una scelta di campo ben precisa: non nascondiamo i problemi, ma li individuiamo, affrontiamo e risolviamo. Asili nido, trasporti, infrastrutture, Zone Economiche Speciali. Trasformiamo il nostro Sud con azioni concrete, contro ogni propaganda o polemica sterile», la sintesi social della Carfagna, che ha affrontato il nodo delle nomine per sbloccare l’operatività delle Zes. «A giorni le Zone economiche speciali, Ionica interregionale Puglia-Basilicata e Adriatica interregionale Puglia-Molise, “porta d’ingresso dei mercati europei e mediterranei”, avranno i loro commissari straordinari. Purtroppo, ci sono dei tempi da rispettare – ha evidenziato la Carfagna – e queste procedure prendono un po’ di tempo ma sono nomine che abbiamo già avviato qualche mese fa. Ringrazio Confindustria e suoi i tre presidenti regionali Sergio Fontana, Vincenzo Longobardi e Francesco Somma – ha dichiarato ancora il ministro – che con questo convegno hanno dimostrato di essere in sintonia con la nuova visione meridionalista che il governo sta affermando: concreta, fattiva, orgogliosa, molto lontana dal disfattismo che ha tenuto prigioniero il Sud per anni. La svolta del nostro Sud è ‘tecnicamente’ possibile grazie alle ingenti risorse dell’Europa, ma si realizzerà se tutti i suoi protagonisti sapranno fare una precisa scelta di campo: affrontare i problemi per risolverli, anziché usarli per fare polemica. Le Zes sono un elemento cardine di questa svolta e dovranno essere sempre di più la porta d’ingresso dei mercati europei e mediterranei». Il padrone di casa Fontana si è così espresso nei riguardi dell’esponente di governo. «Desidero ringraziare il Ministro Carfagna per il decisivo impulso che ha dato all’individuazione e alla nomina dei Commissari straordinari delle due Zone economiche speciali, portando a conclusione l’iter amministrativo per la loro operatività. Un processo che attendevamo da anni la cui conclusione metterà a valore le Zes affinché diventino un effettivo strumento di attrattività e di sviluppo per i nostri territori, rafforzandone la competitività in questo momento difficile. Ora attendiamo la bollinatura dei due Commissari dalla Corte dei Conti e i finanziamenti del PNRR per il Sud che dovranno essere blindati e spesi entro il 2026». «E’ anche una mia preoccupazione fare in modo che il 40% di risorse da investire nelle Zes del Mezzogiorno non resti solo un numero sulla carta – ha poi proseguito la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna. Presente anche Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. «Abbiamo chiesto e ottenuto – prosegue il ministro – la possibilità di effettuare un monitoraggio ex ante per gli investimenti del Pnrr, che ci consente di intervenire non solo in un fase patologica, quando cioè il 40% non dovesse essere stato realizzato, ma anche nella fase della predisposizione dei bandi o del riparto di risorse. Bisogna tenere ben presente – ha ribadito la Carfagna – che in alcune missioni si supera abbondantemente quella soglia. Penso a quella che riguarda le infrastrutture, ad esempio, per cui siamo al di sopra del 50%. In altre si è poco al di sotto del 40%, che si riferisce al totale degli investimenti territorializzabili. Abbiamo già avviato le procedure di nomina, ma soprattutto abbiamo rivitalizzato le Zes, rendendole finalmente operative e attrattive e introducendo all’interno del Pnrr una linea di finanziamento di 630 milioni di euro per garantirne l’infrastrutturazione e una riforma per potenziarne la governance: abbiamo attribuito ai commissari straordinari il compito di prevedere un’ulteriore riperimetrazione delle aree Zes, qualora si dovesse rendere necessaria, visto che alcune sono state istituite qualche tempo fa. Abbiamo anche istituito un contratto di sviluppo che rappresenterà una leva molto importante nelle mani dei commissari per attirare investitori, perché investimenti pubblici accompagneranno quelli privati, e lo abbiamo finanziato con 250 milioni di euro. Infine abbiamo recepito, anche grazie al dialogo con Confindustria, una richiesta che ci arrivava dal mondo industriale, che ci ha permesso di specificare che il credito d’imposta si estende anche all’acquisizione degli immobili», come riferito dall’agenzia di stampa Italpress. «Compito del commissario Zes– ha concluso la ministra – ad avere il potere di proporre eventuali riperimetrazioni, ovviamente nel rispetto del tetto massimo di territorio ammesso all’area. Questo è importante, perché ci sono alcune aree Zes che non hanno ancora raggiunto questo massimale, esigenze che impongono di aggiungere ulteriore territorio o anche eventualmente di ri-perimetrarlo. La filosofia che a mio avviso deve ispirare i commissari è quella di rafforzare queste aree industriali, connettendole alla rete portuale, a quella stradale e a quella ferroviaria, per fare in modo che possano essere davvero un luogo in cui poter scommettere e insediare nuovi investimenti. Grazie alle riforme che abbiamo approvato e agli investimenti che abbiamo programmato, investire in queste aree sarà davvero più facile, più conveniente e più rapido».