Un locale dietro l’altro, danno da fare i gestori poco accorti alla forza pubblica. Specie quando si tratta di un circolo privato trasformato in bazar della droga e con loschi figuri a frequentarlo. Nel pomeriggio di lunedì scorso, 16 maggio, il personale del Commissariato di Termoli in collaborazione coi Carabinieri del Nor hanno notificato al presidente di un circolo privato di Termoli il decreto del questore che dispone la chiusura del locale per 15 giorni. I controlli effettuati dagli agenti del Commissariato unitamente a quelli effettuati dai militari dell’Arma hanno svelato l’esistenza del reale pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, per la moralità e la sicurezza dei cittadini. Il circolo, infatti, era un abituale ritrovo di pregiudicati, soprattutto con reati di spaccio alle spalle. I Carabinieri, grazie ad una intensa attività, hanno riscontrato che il locale, ufficialmente circolo privato registrato come Ente di promozione di eventi sportivi con annessa autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande, fosse di fatto utilizzato come covo per la gestione illecita di stoccaggio, confezionamento e spaccio di stupefacenti. Personale della squadra amministrativa, invece, nell’ambito dei controlli di competenza, ha potuto verificare che la stragrande maggioranza dei soci del circolo era gravata da precedenti di polizia in materia di stupefacenti. Pertanto, il questore Conticchio, valutate le circostanze e rilevata l’evidente fonte di concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza dei cittadini, ha decretato la sospensione dell’attività per quindici giorni. Tale provvedimento è conseguenza della proposta avanzata al questore e dal comandante del Nor adriatico. Il provvedimento con il quale il questore Conticchio ha disposto la chiusura temporanea del circolo è stato motivato dalla assidua frequentazione di pregiudicati coinvolti in traffico di stupefacenti ed amministrato da soggetto sottoposto ad indagini per reati attinenti a stupefacenti, punendo la condotta dei gestori di aver consentito la presenza nel proprio locale di persone potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico, ma anche quella di impedire, con la temporanea chiusura del locale, perpetuando nel tempo una situazione di pericolosità sociale, ragion per cui si ha riguardo esclusivamente all’obiettiva esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza può essere revocata.