Se nella lettera di dimissioni volontarie inviata all’Asrem di motivazioni non ce ne sono state, nel saluto al personale del reparto di Ginecologia e Ostetricia del San Timoteo di Termoli, il direttore facente funzioni (in servizio fino al 15 ottobre) fa trasparire tutto il magone che ha macerato fino a giungere a questa decisione. Una scelta che lo vede rinunciare a ben sette anni di attività, prima del limite del pensionamento. Lettera affissa nei corridoi del Punto nascita. «Ebbene sì, ho rassegnato le dimissioni! Quanta tristezza e quanta amarezza mi avvolgono in questo giorni. Ho preso questa sofferta decisione, meditata, maturata nel tempo e sempre rinviata nella segreta speranza di poter essere ascoltato e giungere a una soluzione concreta e valida per il futuro di questo reparto. Mi sono speso in ogni modo e a tutti i livelli, anche con petulanza, ma alla fine ho dovuto constatare che margini di manovra non vi erano mentre la situazione continuava a peggiorare, maturando la consapevolezza di rivestire un ruolo che non ero nella condizione di poter esercitare, perché privato di quel contesto idoneo e indispensabile che mi consentisse di dare un’adeguata assistenza ostetrica e tempi certi per cure e trattamenti chirurgici delle patologie ginecologiche e uro-ginecologiche. Quindi sono giunto alla conclusione che questo non può continuare ad essere il mio posto. Ho ancora la volontà e la forza di esercitare la mia professione nel miglior modo possibile, dove sarà possibile. Vi chiedo scusa per tutte le volte e le occasioni che mi sono fatto trascinare dagli eventi, trascendendo e comportandomi come non dovevo. Ringrazio tutti per quello che avete fatto finora per il reparto».

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