Si avvicina a grandi passi il Ferragosto 2022, ma il prologo del mese di luglio, dopo un buon giugno, fa arretrare di molto le presenze sulle spiagge italiane. Non è una consolazione, ma il trend molisano è meno deficitario di quello nazionale, secondo quanto ci ha riferito il presidente del Sib-Confcommercio Molise, Domenico Venditti, che attesta attorno al 20% il calo dei turisti e bagnanti sotto l’ombrellone. Un flusso stabile nei fine settimana di luglio, mese peraltro caldissimo e con sporadici episodi di maltempo, ma durante la settimana si è sofferto e non poco, anche in controtendenza coi soggiorni che invece pare abbiano retto. Tra le spiegazioni addotte da Venditti, il numero elevato di contagi da Covid nell’ondata estiva, che hanno confinato in isolamento centinaia e centinaia di persone solo a Termoli e parliamo di migliaia nel Molise (oltre a chi risiede fuori). Sul livello nazionale, come accennato, a luglio 2022 le presenze sulle spiagge italiane sono diminuite di circa il 30% rispetto allo stesso mese del 2019, l’ultimo prima della pandemia. Tra le cause della flessione, al primo posto i rincari generalizzati, al secondo posto l’aumento del corso del carburante e al terzo, anche qui, i timori per i contagi da Covid. «Non ci aspettavamo una tale flessione delle presenze, soprattutto dopo un mese di giugno più che promettente», ha commentato all’Agi il presidente del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione. «Oltre all’incertezza e ai rincari, a pesare sul fenomeno è ancora il covid: circa il 10% delle minori presenze sulle nostre spiagge è dovuto al fatto che le persone si infettano durante le vacanze e sono costrette, insieme ai contatti stretti, a stare in casa. Poi incide anche il timore che, una volta partiti per le vacanze al mare, ci si possa contagiare, con il rischio, anche in questo caso, di trascorrere diversi giorni in quarantena. In questo caso, ovviamente, si sceglie di non correre rischi e si rinuncia alla vacanza». Conclude Capacchione: «Il Covid è ancora presente e molto contagioso, anche se non più letale, per fortuna. Ma accade abbastanza di frequente che nei nostri lidi gli ombrelloni di chi ha sottoscritto gli abbonamenti mensili o stagionali restino chiusi per una settimana o dieci giorni perché la gente si ammala».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.