Un quartiere ormai di vita quasi ventennale quello di via dei Pruni a Termoli, tra gli ultimi a essere sorti a Termoli. Decine e decine di famiglie, che abitano in condomini e villette residenziali, desiderosi di trovare spazi per i loro figli. Nasce da questa esigenza la richiesta plateale che hanno voluto formulare all’amministrazione comunale adriatica. Una foto di gruppo simbolica, nel luogo in cui questo spazio verde sarebbe dovuto divenire attrezzato, istanza già trasmessa anche con una raccolta firme conclusa alcuni anni fa, prima del Covid. Nella zona sta sorgendo un parchetto con alcuni giochi realizzato da un costruttore come compensazione prevista nell’accordo di programma, ma per papà, mamme, nonne e ragazzi, non è affatto sufficiente, ci vuole un campo da calcio, così da evitare che i bambini e gli adolescenti si trovino a tirare e parare sulla strada, con le auto in transito. Le stagioni più importanti, chiaramente, sono quelle estiva e primaverile, ma autunno e inverno passano alla svelta e le problematiche vissute nel 2022, primo anno vero di aggregazione tra i piccoli, dopo il biennio di restrizioni 2020-2021, torneranno a manifestarsi. «Non vogliamo solo che ci ascoltino in campagna elettorale», come avvenne nel 2019. «Sono almeno 30 i ragazzini tra 12 e 15 anni che meritano di avere spazi adeguati per lo svago, non hanno dove andare, quelle poche aree a disposizione, sull’asfalto, sono pericolose e vedono alcuni residenti protestare, tanto che li scacciano. Specie quando ci sono abitazioni con cani, che poi abbaiano. Vogliamo avere un campo dove possano sfogarsi in sicurezza, senza temere per la loro incolumità, vista anche la densità del traffico veicolare nella zona. Vogliamo che il Comune recinti il campo che avevamo individuato con l’allora petizione, di proprietà dell’ente. Non abbiamo grandi pretese, solo la possibilità di usarlo e che sia sistemato. Dopo due anni di isolamento è bello vedere bambini e ragazzi che giocano ancora a pallone, che vogliono stare assieme e non chiudersi dentro casa tra smartphone e playstation. Quello che non comprendiamo, oltretutto, è che nessuno si lagna dei 15 cani che abbaiano nel quartiere, mentre sono i nostri piccoli a dare fastidio».