Un San Francesco molto particolare quello vissuto ieri dalla rappresentanza di detenuti intervenuta nell’incontro ospitato nell’auditorium teatrale degli Istituti penitenziari di Parma. A loro è stata letta una lettera inviata da Papa Francesco, portata in versione olografa da don Benito Giorgetta, il parroco di San Timoteo che ha presentato il libro con intervista “Passiamo all’altra riva”, che racconta la storia di redenzione del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura. «Sono onorato di essere qui- ha affermato don Benito Giorgetta, prima di proseguire con la lettera inviata da Papa Francesco- perché ogni volta che passo il portone di un carcere mi trovo a casa. Amo abitare in carcere e l’ho sempre desiderato nella mia vita. Ho frequentato il carcere come volontario e mai da cappellano. Vi ringrazio per il dono della vostra presenza.
Considerando che oggi è San Francesco, ho scritto una mail al Papa. Ho questa fortuna di interloquire con lui tramite mail o per telefono. Gli ho scritto per fargli gli auguri ma anche per dirgli che oggi sarei stato qui. Oggi è una giornata particolare, perché San Francesco non è solo il santo dei cristiani ma è il santo dell’Umanità e della fraternità, dell’umiltà. Così ho chiesto al Papa di fare un messaggio da donarvi». «Ai detenuti del carcere di Parma,
Cari fratelli, con la visita del Padre Giorgetta vi invio un cordiale e fraterno saluto. Prego per voi e per le vostre famiglie. Per favore, fatelo anche voi per me. Il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca fraternamente. Papa Francesco». Parma è uno dei penitenziari più importanti in Italia, con oltre 700 detenuti e sezioni 41 bis e alta sicurezza. Lì il comandante della Polizia penitenziaria è Nicolino Di Michele, ed è stato questo il trait d’union che ha portato don Benito in quella sede. Oltre a loro due, nell’incontro moderato dal giornalista di Primo Piano Molise, Emanuele Bracone, è intervenuto il presidente della commissione parlamentare antimafia, il senatore ex M5S Nicola Morra, che già aveva presenziato alla “prima” del libro lo scorso 8 aprile a Termoli. L’evento è stato aperto dal saluto del direttore degli Istituti penitenziari di Parma, Valerio Pappalardo. In sala presenti anche padre Felice, cappellano militare francescano di origini molisano-argentine e la responsabile del servizio giuridico-pedagogico Maria Clotilde Faro. Grande l’emozione di detenuti e partecipanti alla lettura del messaggio del Pontefice, così come alla vista del video che Papa Francesco aveva realizzato assieme a don Benito a corredo della prefazione con cui ha illuminato l’opera.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.