Il Tar Molise accoglie anche il secondo ricorso sul Punto nascita di Termoli (dopo quello del 2019) e annulla il provvedimento di chiusura adottato dall’allora commissaria ad acta Flori Degrassi, che avvenne all’indomani della morte del neonato di Portocannone all’ospedale San Timoteo. Dopo l’udienza di merito del 5 ottobre scorso, stavolta i giudici del capoluogo hanno impiegato molto meno delle settimane che occorsero nel giudizio dello scorso anno, che poneva la parola fine sull’atto a firma dell’ex commissario Angelo Giustini del giugno 2019. Tuttavia, come nel marzo 2021, anche in questa occasione sono stati due i rilievi che hanno fatto pendere la bilancia dalla parte della posizione assunta dai sindaci del basso Molise, in testa quello di Termoli, Francesco Roberti: una istruttoria carente e un rischio evidente per le partorienti del territorio costiero. Purtroppo per tutti coloro che tifano per la sopravvivenza del Punto nascita di viale San Francesco, non c’è due senza tre e il Pos 2022-2024 ne prevede la chiusura, ancora una volta e la battaglia sarà tutta politica, legata anche alle promesse e agli impegni della delegazione parlamentare di centrodestra sul commissariamento e sul cosiddetto futuribile decreto Molise. Una sentenza che sicuramente ha ringalluzzito il morale di chi stava cominciando a maturare una convinzione di ineluttabilità rispetto agli eventi, ma così non Roberti, che anche col bando riaperto per rimediare ginecologici al San Timoteo, non si è affievolito nella sua azione incessante nemmeno con le dimissioni del primario facente funzioni Dino Molinari, che dal 15 ottobre non è più in reparto. Roberti userà questa decisione per andare all’assalto del Pos 2022-2024, con la richiesta esplicita di revisione del documento di programmazione sanitaria, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Governo. Ma questa sentenza vale anche per riconoscere il lo sforzo del medico negli undici anni di gestione del Punto nascita, contrarissimo alla chiusura disposta nel giro di due anni, due volte, e per due volte riaperto subito dopo con la sospensiva accolta dal Tar che ha poi bocciato gli atti commissariali controfirmati dall’Asrem nel merito. Una sentenza che, oltretutto, arriva proprio quando la discussione sul Pos 2022-2024 va via rendendosi ogni giorno di più maggiormente infuocata e caratterizzerà questa fine d’anno, amministrativamente e politicamente parlando. «Con sentenza n. 373 pubblicata martedì 18 ottobre 2022, il Tar Molise ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Termoli e dagli altri comuni del Basso Molise e annullato i provvedimenti del luglio 2021 con cui Asrem e Commissario ad acta avevano disposto la sospensione immediata delle attività di accettazione ostetrica presso il San Timoteo di Termoli. Per la seconda volta, quindi, siamo riusciti a scongiurare la chiusura di un reparto fondamentale per il nostro ospedale e per l’utenza di tutto il territorio basso molisano, dovendo ricorrere all’intervento della magistratura visto che le nostre ragioni sono state disattese e completamente ignorate da chi, invece, avrebbe avuto il dovere di considerarle attentamente, visto anche il precedente esito giudiziario sempre riferito al Punto nascita – ha reso noto l’amministrazione comunale di via Sannitica – recependo le nostre posizioni e sconfessando quelle di Asrem e struttura commissariale, il Tar Molise ha ritenuto che “Risultano in particolare fondate le doglianze con le quali si è denunciata la carenza assoluta di istruttoria e di motivazione rispetto alle ragioni di fatto che hanno indotto alla sospensione dell’attività di accettazione ostetrica (cfr. II motivo). Manifesta è, infatti, l’insufficienza dello scarno e isolato riferimento recato dal provvedimento impugnato “all’evento occorso il 12 luglio 2021” a fungere da idoneo corredo motivazionale della disposta sospensione sine die delle attività assistenziali. 11.2.1 – Tale lapidario riferimento costituisce il frutto di un’istruttoria gravemente carente prima di tutto sul presupposto di fatto addotto a base della misura adottata”. Inoltre, il Tar ha ribadito l’illegittimità degli atti anche in ragione della riconosciuta peculiarità del nostro Ospedale, affermando che “Il provvedimento inibitorio, infatti, si presenta adottato senza il benché minimo vaglio: 1) delle difficoltà logistiche per gli utenti di raggiungere le altre strutture sanitarie più vicine, difficoltà dovute alle critiche condizioni infrastrutturali e trasportistiche regionali, nonché ai correlativi tempi di percorrenza da sostenere; 2) del rilievo che l’Ospedale “San Timoteo” di Termoli risultava l’unico nosocomio operativo per la zona costiera del Molise; 3) dell’incremento della popolazione usualmente registratosi in tale zona in piena estate, a motivo del massiccio afflusso di turisti; iv) della effettiva capacità delle altre strutture ospedaliere di garantire l’accettazione ostetrica in condizioni di migliore sicurezza rispetto a Termoli”. Infine, il Tar ha reciso ogni nesso causale tra la disposta chiusura e le presunte carenze del reparto, strumentalmente addotte dalla Asrem, stigmatizzando anche l’insufficienza delle azioni poste in essere per migliorare il servizio. Come indicato nella sentenza, infatti, “Parimenti inconferente risulta il riferimento della stessa resistente difesa alle note Asrem del 6 e del 9 agosto 2021 (cfr. all. 4 e 5 dei documenti depositati dall’Asrem il 4 settembre 2021), che documentano le risultanze degli accertamenti in seguito svolti presso il Punto Nascita, le criticità riscontrate nel reparto e le misure rimediali individuate. Il Collegio deve infatti rilevare il carattere generico delle risultanze di tali accertamenti, per nulla idonee a suffragare sul piano oggettivo il collegamento, pur presupposto dal provvedimento impugnato, fra l’episodio a base della misura in contestazione e l’esistenza di specifiche carenze del Punto Nascita. Va altresì evidenziato il carattere del tutto generale e generico, e pertanto assai poco “mirato”, delle azioni rimediali intraprese, esauritesi per lo più in iniziative formative nei confronti del personale, senza quindi specifici e particolari impatti sull’organizzazione e sul funzionamento del Punto Nascita». Il primo cittadino, Francesco Roberti, ha così commentato questa nuova vittoria amministrativa (e non solo): «Nell’esprimere soddisfazione – ha concluso il sindaco di Termoli Francesco Roberti – per il risultato conseguito nell’interesse esclusivo del nostro territorio e del diritto alla salute dei cittadini del basso Molise, esprimo l’auspicio che questa sentenza induca a riflettere coloro che, ciononostante e per la terza volta, insistono nella chiusura del Punto nascita. Errare è umano… Ringrazio per conto dell’amministrazione comunale di Termoli e dei sindaci del Basso Molise gli avvocati Iacovino, Fiorini, e Romano che ci sono sempre stati vicini in questa difficile contesa per mantenere aperto il Punto Nascita dell’ospedale San Timoteo di Termoli».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.