Poteva finire molto peggio che con un arresto. Quanto avvenuto nella serata di martedì in via Elba, strada già tristemente famosa per alcuni eventi di cronaca dei mesi scorsi, tra schianto poi rivelatosi fatale a Mimmo Farina e l’incendio al Pam, dà la stura a quali devianze comportamentali ci siano nella società di oggi. Un 45enne originario di San Severo, ma residente a Termoli (classe 1977) in stato di evidente alterazione, si è recato con fare spavaldo, a dire poco, all’officina meccanica della zona, per chiedere un intervento urgente all’autovettura di sua proprietà. Non era un volto ignoto all’attività artigianale, dove si era già recato in precedenza.
Erano le 18.45 e per una officina è un orario di chiusura, che come è noto avviene poco dopo, alle 19. Da qui la spiegazione fornita dal titolare al suo aspirante assistito, parole che evidentemente piuttosto che placare i bollenti spiriti che lo pervadevano in quel momento, sono stati come gettare benzina sul fuoco. Il pugliese non voleva sentire ragioni e opposto alla ferma volontà del proprietario dell’officina, ha pensato bene di alzare la voce, insultare e minacciare l’uomo che aveva di fronte, il più classico e cinematografico “Ti ammazzo”, frase che stavolta non è rimasta impressa solo sul copione, ma è stata portata nella realtà. Andato via, forse all’officina di via Elba si pensava che l’allarme fosse cessato, ma il malintenzionato si è portato di nuovo nel luogo del primo assalto, solo verbale, dopo che a casa aveva preso una pistola sportiva, ma armata e col colpo in canna. Vedendolo di nuovo in officina, il titolare l’ha affrontato a muso duro, ma il cliente molesto ha estratto la pistola dalla tasca del pantalone, puntandogliela contro. Una scena da tensione altissima, sia nella reazione che nella considerazione di cosa stesse accadendo, ma il meccanico non si è perso d’animo e pur avendo l’arma puntata contro, ha messo a frutto le conoscenze di autodifesa che aveva e si è gettato addosso al 45enne, nel tentativo di disarmarlo, prima che un colpo potesse essere esploso per davvero, riuscendo a bloccagli il polso con cui impugnava la rivoltella. In quel frangente nella mischia e nella colluttazione è entrato anche un dipendente, che ha così dato un contributo decisivo affinché l’aggressore venisse neutralizzato e nel frattempo è stata allertata la Polizia, una volante si è recata in pochi minuti sul posto e ha prelevato il malvivente, portandolo prima in commissariato, per le formalità di rito, quindi associato al carcere di Lanciano, dopo la decisione del Pm di turno, che ne ha disposto l’arresto.
Dovrà rispondere di tentato omicidio, porto abusivo d’arma e di proiettili.
Certamente questa tremenda esperienza verrà ricordato a lungo dal titolare e dai dipendenti dell’officina meccanica di via Elba.