È toccato a don Luigi Di Majo l’onore del taglio del nastro della prima enoteca comunale, avvenuto domenica scorsa, 11 dicembre. Nasce a Campomarino la prima enoteca comunale della Regione, iniziativa di notevole rilievo fortemente voluta dall’amministrazione comunale e dall’assessorato al turismo del Comune di Campomarino. A ospitare l’inaugurazione dell’enoteca è stata l’Istituzione Centro Servizi Turistici e Culturali che ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione del progetto. Attraverso la collaborazione tra Assessorato al Turismo e Istituzione, infatti, è stata creata una rete di itinerari turistici in grado di valorizzare il patrimonio enogastronomico, nonché le potenzialità turistiche e culturali del territorio. La nascita di un’enoteca comunale costituisce infatti una grande occasione per una cittadina come Campomarino, tra le prime in Italia per superficie di terreni dedicati alla viticoltura. Presenti all’inaugurazione le principali cariche istituzionali locali: l’assessore regionale Vincenzo Niro, il senatore Costanzo Della Porta, il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Roberto Di Baggio, Francesco Roberti, sindaco di Termoli e Presidente della Provincia di Campobasso, il sindaco di Montecilfone e presidente dell’Unione dei Comuni “Basso Biferno” Giorgio Manes. A fare gli onori di casa il sindaco di Campomarino, l’assessore al Turismo Michele D’Egidio il presidente dell’Istituzione Cultura e Turismo Gaetano Piermarino, e il direttore Marco Altobello che ha dato il benvenuto agli ospiti spiegando come l’iniziativa «ha l’obiettivo di lanciare Campomarino come punto di riferimento nella valorizzazione delle tipicità locali e in particolar modo del produzione vitivinicola al fine di lanciare la produzione locale in un abito più ampio. Si tratta di un’occasione anche per offrire al turista una maggiore consapevolezza delle eccellenze che il nostro territorio offre». Particolarmente soddisfatto il sindaco Piero Donato Silvestri che ha sottolineato quanto sia fondamentale il ruolo che Campomarino riveste nell’enoturismo e quanto l’amministrazione comunale si sia impegnata nella realizzazione dell’enoteca. L’assessore al Turismo Michele D’Egidio, principale artefice dell’iniziativa ha commentato: «Importante successo ieri pomeriggio per l’inaugurazione dell’enoteca comunale del Comune di Campomarino presso Palazzo Norante, prima enoteca comunale della Regione Molise. Numerose sono state le presenze registrate, di cittadini e di imprenditori del settore vitivinicolo. Il progetto rientra nella più ampia realizzazione di differenti percorsi enogastronomici (dedicati alle eccellenze del nostro territorio, vino e olio) nell’ambito del bando della Regione Molise “I cammini del Molise Frentano- Itinerari dei Gusti e dei Sapori” per un totale di 59.867,59 euro. La predisposizione di un’enoteca comunale si aggiunge alle diverse iniziative poste in essere in questi anni dall’amministrazione comunale, dall’Assessorato al Turismo e dall’Istituzione Centro Servizi Turistici e Culturali in un’ottica di promozione turistica, economica e territoriale di una delle località più importanti dell’intera Regione Molise». A concludere la presentazione i saluti del presidente dell’Istituzione Gaetano Piermarino che ha ringraziato le 7 cantine di Campomarino presenti e protagoniste dell’evento (Di Majo, Martarosa, Cantina Cliternia, Casale Madonna Grande, Di Vito, Borgo di Colloredo, Di Tullio) prima di invitare il numeroso pubblico al taglio del nastro. Onore che è toccato a don Luigi Di Majo, accompagnato dal sindaco Silvestri e dal presidente dell’associazione città del vino e sindaco di Tollo Angelo Radica. Quest’ultimo ha apprezzato l’iniziativa e la lungimiranza del Comune di Campomarino sottolineando quanto sia fondamentale un’iniziativa del genere nell’ambito della valorizzazione del turismo e della tutela delle tipicità enogastronomiche. L’enoteca comunale resterà aperta in modo permanente all’interno di Palazzo Norante.

Le vigne e il mare segnano la bellezza
del paesaggio nell’area di Campomarino

È la prima e non poteva non nascere là dove le vigne, insieme con il mare, segnano la bellezza del paesaggio. A Campomarino, la prima città del vino riconosciuta nel Molise e, da alcuni anni, parte di una realtà ricca di 470 comuni associati, nata a Siena nel giorno della primavera del 1987. L’antesignana delle città d’identità, grazie all’idea di un piemontese, Elio Archimede, e all’impegno organizzativo dell’Ente Mostra nazionale Vini e della sua Enoteca Italiana, aperta a Siena nel 1960. L’idea di un’Associazione Nazionale è stata la pronta risposta alla tragedia del metanolo dell’anno prima, proprio nel giorno della notizia, data mentre si svolgeva il convegno “Vino e Turismo”. Un binomio vincente, l’inizio di un percorso che ha visto l’Ente senese e la sua struttura svolgere, con le sue numerose e originali iniziative, un ruolo centrale lungo il percorso della “Rinascita” del vino italiano e della sua nuova immagine , in Italia e nel mondo. Sull’importanza oggi del turismo del vino e della gastronomia in generale, si è soffermato Angelo Radica, abruzzese di Tollo, da un anno acclamato Presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino, che, dopo aver sottolineato il ruolo e i successi in questi 35 anni di attività con i sindaci tutori dei territori, che hanno nei vini a denominazione di origine i testimoni più accreditati. Il vino della vite, che, dopo seimila anni dalla sua partenza dall’oriente, in compagnia con l’olivo e il suo olio, alla conquista del Mediterraneo, si trova ancora una volta ad essere maltrattato da chi, in Europa, vuole mettere in etichetta la scritta che il suo uso, anche moderato, provoca il cancro. Il mio pensiero, mentre il presidente Radica sottolineava quest’attacco al vino, andava alle multinazionali che, non potendo controllare il prodotto, usano le lobby per distruggere la sua immagine e, anche , quella dell’olio, cioè i due prodotti che da millenni accompagnano l’umanità, in particolare di quella parte del mondo fonte di civiltà, il Mediterraneo. Il vino provoca cancro, una malattia del cosiddetto “progresso”, ovvero quando il suo consumo pro capite è sceso di molto ed è aumentata la qualità! Come mai il cancro non c’era quando nei secoli e millenni passati il vino era, con l’acqua, la sola bevanda a disposizione? E perché no le bevande più diffuse, i soft drink? Perché sono le sole nelle mani delle multinazionali. Grande il ruolo svolto dalle Città del Vino a testimoniare l’importanza di un’associazione di livello nazionale, che tocca tutt’e venti le regioni. Una realtà importante per difendere i principi che hanno portato alla nascita delle “Città del Vino”, in particolare quello della tutela del territorio, bene comune, origine della qualità. L’inaugurazione di un’Enoteca comunale ha un significato particolare: quello di dare immagine a questa qualità e, con essa, una risposta di reddito e di soddisfazioni ai vitivinicoltori e al territorio nella sua complessità. Ad aprire la presentazione il sindaco della Città del vino molisana, Silvestri, che, con giusto orgoglio, ha sottolineato i primati di Campomarino nel campo della vitivinicoltura: un terzo della superficie vitata regionale, il maggior numero di viticoltori e imbottigliatori. A raccontare l’idea dell’Enoteca e la sua realizzazione, il presidente della struttura, l’architetto Gaetano Piermarino e l’assessore al Turismo. Michele D’Egidio. L’onore del taglio del nastro inaugurale è stato affidato a chi ha iniziato il percorso più di 50anni fa, Luigi Di Majo, noto come don Luigi. Presente con altri produttori che, da ora in poi, con le loro bottiglie, animeranno le teche allestite all’interno del nobile Palazzo Norante. Pasquale Di Lena

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