La battaglia che la Lega italiana per la lotta ai tumori conduce in modo tenace sul territorio, con servizi di assistenza e soprattutto campagne di prevenzione, non ha subito battute d’arresto nemmeno nel periodo della pandemia, dove con sforzi organizzativi e logistici notevoli, si riuscivano a garantire quelle azioni di supporto fondamentali per chi affronta una patologia oncologica. La Lilt di Campobasso, che come sezione provinciale ha base a Termoli, nell’ambito del distretto Asrem, tuttavia, rileva come la sanità pubblica non dia risposte efficaci e tempestive nella diagnostica, che proprio a fini preventivi e non soltanto a patologie conclamate, è vitale per intervenire in tempo. L’occasione utile alla riflessione, dati alla mano, è stato l’incontro in vista delle festività natalizie, in cui sono stati diffusi i dati rilevati dalla Lilt, anche attraverso le casistiche riferite dagli stessi pazienti che sono iscritti all’associazione. Liste d’attesa che mai come in queste circostanze risultano essere tanto deleterie quanto incomprensibili. «Nel nostro Molise – ha affermato il presidente onorario, Giovanni Fabrizio, che è anche responsabile della pastorale sanitaria diocesana e promotore del Registro Tumori in Molise assieme al collega Francesco Carrozza – paghiamo in più lo scotto di una povertà sanitaria desolante. Una povertà sanitaria che tocca tutti i livelli perché non è possibile prenotare in ospedale una Tac da qui a 7 mesi. Non è possibile che i pazienti neoplastici, che devono sottoporsi a controlli per valutare l’efficacia delle terapie e scongiurare l’avanzamento della malattia, non abbiano una corsia preferenziale per ridurre i tempi di attesa». Un quadro sconfortante ribadito anche dalla presidente della sezione provinciale della Lilt, Milena Franchella: «Voglio focalizzare il punto – ha affermato la presidente Milena Franchella – sull’allarme lanciato a livello nazionale per l’aumento delle diagnosi di tumore. Da un lato è un trend che ci aspettavamo a causa dei ritardi nella diagnosi e dell’interruzione degli screening dovuti alla pandemia, dall’altro sempre il Covid ha diffuso cattive abitudini negli stili di vita. I numeri diffusi dal Ministero della Salute parlano di quattordicimila casi in più in questi ultimi due anni. La buona notizia è che molti di questi tumori possono essere evitati se si seguono stili di vita corretti e salutari. Per questo il lavoro della nostra associazione dovrà essere rivolto con più azione verso la prevenzione secondaria e soprattutto primaria, agendo sulle cattive abitudini quali il fumo, l’abuso di alcol, l’obesità, la sedentarietà». La Lega italiana per la lotta ai tumori ha evidenziato come la tipologia di cancro più frequentemente diagnosticato è il carcinoma della mammella, seguito dal colon-retto, polmone, prostata e vescica. Nel 2022 in Italia, saranno 390.700 le nuove diagnosi di tutti i tumori (mille ogni giorno che ricevono una diagnosi di cancro). Erano 376.600 (194.700 negli uomini e 181.900 nelle donne) nel 2020. Ma non solo notizie negative dall’incontro della Lilt, poiché è stato accolto con soddisfazione il ritorno in presenza del tradizionale scambio di auguri natalizi tra soci e volontari presso la sede di via del Molinello a Termoli. Ed è stata un’occasione anche per fare il punto su tutte le attività organizzate durante l’anno e sui futuri obiettivi da perseguire. In chiusura, prima di assaggiare il panettone solidale Lilt, il vicepresidente Francesco Fusco ha voluto ricordare gli importanti traguardi raggiunti nel corso dell’anno 2022: «Voglio ringraziare – ha detto Francesco Fusco – a nome personale e di tutto il direttivo i nostri volontari che hanno organizzato e preso parte a tutte le attività portate avanti, a tutti quelli che quotidianamente sono impegnati nello sportello oncologico e nel trasporto dei pazienti, ai volontari impegnati nelle scuole e a chi porta avanti tutte le attività fisiche ed anche chi ogni giorno è presente in sede per fornire informazioni agli utenti. Senza il loro lavoro nulla sarebbe possibile».