Giorni complicati all’ospedale San Timoteo di Termoli. Com’è noto, il numero in crescita dei ricoveri di pazienti positivi al Covid ha portato alla gestione in loco di diversi degenti infettati, fino a ieri in 11 nell’area di Medicina d’urgenza, un po’ come avvenne nel 2021, quando l’ospedale San Timoteo divenne giocoforza Covid e vennero installate anche le tende della Croce Rossa. Ma al di là di questo, sono anche le emergenze a dare particolare “pensiero” al personale medico e infermieristico. Nella mattinata di ieri è giunto un paziente con aneurisma addominale e stante la rete ospedaliera sotto pressione nel Molise, è stato complicato gestire l’urgenza medica, non potendo disporne l’immediato trasferimento. Ma in corsia di emergenza nei giorni scorsi, proprio a cavallo del Natale, ce n’è stata un’altra. Un parto cesareo di una degente di 44 anni è finito con la donna, al secondo figlio, di nazionalità straniera, finire in terapia intensiva, a causa di alcune complicazioni. La signora è stata sottoposta ad almeno 3 interventi chirurgici nel tentativo di riportare la situazione alla normalità, intanto è ricoverata nel reparto di Rianimazione. Ma ci sono anche testimonianza di diverso tenore: come quella della coppia formata da Antonella e Fabio: «Vorrei ringraziare pubblicamente l’ospedale di Termoli, in particolar modo il reparto di Ostetricia e ginecologia insieme al Punto nascita. Ho partorito il 27 dicembre 2022 una bimba, Giulia, e volevo ringraziare di cuore oltre alla mia ginecologa, la dottoressa Fiadino, anche tutti gli altri dottori che sono stati gentili e disponibili ad assecondare le mie richieste per arrivare al parto in modo più tranquillo possibile. In particolar modo ringrazio il dottor Tannous che, nonostante non fosse il mio ginecologo è stato gentile, premuroso e disponibile, sia durante il parto che i giorni seguenti in ospedale, sempre solare, disponibile ed educato. Un altro grazie a tutte le ostetriche Mariagrazia, Maria, Elvira, Erica, senza dimenticare nessuno, alle Oss Lara e Mariangela e alle infermiere tutte. Grazie mamma Antonella e papà Fabio. Speriamo vivamente che non chiuda».