Non potevano mancare gli strali sindacali rispetto all’ennesimo disservizio occorso all’ospedale San Timoteo, dove da lunedì scorso, a causa della carenza di medici anestesisti, è stato necessario interrompere la cosiddetta chirurgia d’elezione, riservando la sala operatoria solo per urgenze-emergenze non indifferibili, rimandando all’ospedale Cardarelli ogni altra operazione. La denuncia è venuta dalla sigla Cimo-Fesmed, che ha evidenziato come in 3 giorni siano stati annullati già più di 15 interventi e dal presidente regionale Faustino Rosati viene il monito a: «Trovare subito nuovi anestesisti». In soli tre giorni di blocco delle sale operatorie dell’ospedale San Timoteo di Termoli, sono stati annullati più di 15 interventi chirurgici programmati. I 4 anestesisti rimasti, sugli almeno 10 previsti dalle piante organiche, riescono solo a garantire le urgenze indifferibili, lasciando dunque nel limbo circa 700 pazienti già in lista d’attesa. Liste che necessariamente si allungheranno a dismisura, dal momento che non possono essere garantiti nemmeno i 25 interventi che mediamente venivano eseguiti ogni settimana. «L’attività chirurgica dell’ospedale era stata già drasticamente ridotta a causa della carenza di personale – commenta Rosati – ma il blocco attuale è insostenibile. Al momento ci sono pazienti ricoverati che devono essere operati e con cui non sappiamo come comportarci. Parliamo di patologie importanti, e ogni giorno di attesa rischia di aggravare il quadro clinico del paziente». «Un ospedale senza sale operatorie attive non ha motivo di esistere – conclude Rosati – occorre trovare immediatamente nuovi anestesisti per integrare l’organico. In gioco c’è la salute dei cittadini».

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