Situazione devastante quella trovata a Termoli dagli agenti della squadra mobile della questura di Campobasso nell’appartamento in pieno centro dove due giovani erano costrette a prostituirsi, ridotte in stato di schiavitù. «Le ragazzine erano disperate – ha riferito il capo della squadra mobile Marco Graziano – parliamo di una 18enne e una 20enne, peraltro una delle due era pure in stato di gravidanza. Non potevano uscire di casa e i due romeni sono accusati di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù». Graziano ha anche evidenziato l’ottimo livello di cooperazione in ambito europeo, sia con la Polizia di Bucarest, che ha raccolto il messaggio di Sos lanciato dall’Italia da una delle ragazze, attraverso il canale Messenger di Facebook, subito raccolto dagli agenti italiani dell’Interpol, di stanza a Roma, che hanno fornito alla Mobile il nome di uno dei due aguzzini e quello delle ragazze. Il blitz del 27 febbraio ha permesso di assicurare alla giustizia i due sfruttatori, che con percosse e minacce costringevano le ragazze a vendere il loro corpo. Le indagini hanno permesso di risalire anche al secondo malvivente. Uno dei due è stato arrestato sotto l’appartamento in cui le loro vittime erano confinate per accogliere i clienti, che fruttava loro anche mille euro al giorno, l’altro poco distante, sempre nel centro della città. Secondo quanto appurato, la permanenza sulla costa doveva limitarsi a un mese, per poi trasferirsi a Siena. La Mobile ha scoperto una vera e propria rete criminale, che minacciava anche i familiari in Romania e una delle ragazze temeva per la sorte di una sorellina di 10 anni. La Polizia di Bucarest ha così messo sotto protezione anche i rispettivi nuclei familiari.