Enel distribuzione e Terna erano alle prese ancora con verifiche nella serata di ieri, quando siamo andati in stampa, sulle cause che nel pomeriggio di ieri hanno provocato il vasto blackout che ha determinato il blocco dell’attività produttiva al nucleo industriale di Termoli. Lo stabilimento Stellantis e gli altri insediamenti si sono dovuti arrestare giocoforza, vista l’assenza di energia elettrica, che improvvisamente è venuta a mancare. Un disguido di non poco conto, chiaramente, che ha avuto una conseguenza diretta sui turni di lavori in svolgimento e quelli serali. Il blackout è stato segnalato nell’ex Fca alle 15.15, le squadre di manutenzione e i tecnici si sono messi alla ricerca dell’origine del guasto, ma poi si è compreso che l’origine fosse esterna al Termoli Plant di Stellantis. Intorno alle 16.30 è ritornata l’erogazione di energia elettrica allo stabilimento Stellantis, con la direzione impegnata a valutare il da farsi, per far ripartire prima le sezioni più delicate, come i forni, ad esempio, per poi procedere a una riaccensione graduale. Poi, alle 17, considerata la situazione, è stato diffuso questo messaggio: «Tutte le officine ad eccezione del montaggio-lavorazione V6 hanno comunicato il senza lavoro dalla 17 di oggi pomeriggio a seguito di quello che è stato il blackout delle precedenti ore. Il senza lavoro sarà da recupera con modalità da definire». Intorno alle 19.30, anche il terzo turno è stato annullato. «Si comunica la fermata produttiva anche per il terzo turno con ricorso a Cassa integrazione ordinaria su Gse. Il motore V6 lavora regolarmente. Giovedì mattina sul 1^ turno restano fermi: Gse e Gme in Cassa integrazione ordinaria, Fire e Cambi C520 e C546 in senza lavoro con recupero produttivo».

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