A tu per tu col candidato presidente del centrosinistra Roberto Gravina, ieri mattina, alla fiera di piazza del Papa, accompagnato da alcuni candidati alle regionali, Laura Venittelli, che ha anche allestito un gazebo nell’area mercatale, Nicolino Di Michele e Annarita De Notariis. Una presenza venuta dopo quella alla Festa della Repubblica e della Costituzione dell’associazione Italia Civile. «I molisani vogliono essere ascoltati, vogliono potersi confrontare direttamente con chi si propone per governare la nostra regione. Dopo anni in cui si è fatto di tutto per estrometterli dalla politica e dal confronto, i cittadini molisani stanno esprimendo con passione il loro desiderio di essere realmente considerati da chi deve compiere delle scelte che impattano sulle loro vite. – ha dichiarato Gravina – Chi ha governato in questi anni lo ha fatto in modo autoreferenziale e non ha badato alle richieste della gente, la disaffezione che si è così creata verso la politica e che tende ad allontanare le persone dal voto, nasce proprio dagli atteggiamenti della classe dirigente e dai risultati negativi che questi atteggiamenti hanno prodotto per tutta la nostra regione. Va recuperato il rapporto e il confronto propositivo con i molisani e a farlo non possono di certo essere coloro che questo confronto non l’hanno mai davvero voluto o curato. – ha rimarcato Gravina – Non possono essere i componenti del centro destra che si ripresentano in blocco anche questa volta dopo che per decenni, e non solo negli ultimi cinque anni, hanno occupato posizioni di potere non rispondendo con i fatti alla fiducia degli elettori. In una democrazia dell’alternanza chi ha governato male, ma male davvero come hanno fatto loro, si assume le responsabilità fino in fondo, non usando paraventi o scaricando colpe in modo poco onorevole su una sola persona, e se davvero tiene alla propria gente e alla propria regione compie riflessioni molto più profonde e coraggiose del solo sostituire un candidato presidente con un altro. Ciò nel centrodestra, guardando i soliti nomi riproposti integralmente, è chiaro che non è avvenuto, ma la gente che oggi abbiamo incontrato qui a Termoli, come quella che stiamo incontrando in giro per la regione in questi giorni, sa molto bene che coloro che sedevano in giunta regionale e che hanno contribuito all’impoverimento del nostro territorio, così come non li hanno ascoltati e considerati nei decenni passati torneranno a non ascoltarli e considerarli nel futuro. Non è un caso che a confrontarsi con i cittadini, per le strade, ci siamo noi del centro sinistra, con la nostra credibilità e unione d’intenti, con la nostra idea e proposta per uno sviluppo che comprenda tutta la regione, ogni singolo paese del Molise, senza differenziazioni o campanilismi, mentre nel chiuso, al coperto, dove forse si sentono più a loro agio, si ritrovano coloro che senza venire in strada hanno pensato bene di affermare chiaramente l’esatto contrario. I molisani però non si faranno dividere, – ha detto in conclusione Gravina- hanno una storia nuova da scrivere tutti insieme e noi con loro». Nella manifestazione di Colle della Torre, Gravina ha sottolineato che «Da 19 anni l’associazione Italia Civile, con il suo presidente Francesco Fiardi, organizza a Termoli, in occasione del 2 giugno, la festa della Repubblica e della Costituzione, un momento di condivisione civile incentrato sui temi della democrazia, dei diritti e della libertà che dimostra la voglia di partecipazione e di dialogo che i molisani hanno rispetto alla difesa del bene comune. – dichiarato Gravina – All’aria aperta, non nel segreto delle stanze, i molisani stanno tornando a mostrare il loro amore disinteressato per la nostra Costituzione, un amore che noi rappresentanti della coalizione di centro sinistra che ci proponiamo agli elettori per il governo della nostra regione, alimenteremo, cureremo e difenderemo insieme, perché è come comunità che il Molise va tutelato e sospinto verso il futuro. – ha sottolineato Gravina – Ciò che il centro destra, invece, propone attraverso i suoi uomini nuovamente candidati dopo decenni di fallimentari gestioni è un ritorno al passato, ma chi respira oggi quest’aria vuole il futuro e noi lo vogliamo con loro».