In attesa che arrivi l’agognata convocazione al tavolo interministeriale, il cui ritardo sta provocando anche ondate di scioperi nei fine settimana allo stabilimento Stellantis di Termoli, la questione Gigafactory è stata di nuovo portata alla ribalta parlamentare e a promuovere una interrogazione a risposta scritta, rivolta proprio ai Ministri del Lavoro e del Mimit, è stato il deputato di Articolo 1 Arturo Scotto. «Stellantis è una holding multinazionale di 14 marchi automobilistici, tra cui il marchio Fiat. Vari sono gli impianti di produzione sul territorio nazionale dell’azienda, tra cui quelli di Mirafiori e Pomigliano d’Arco; sono ormai settimane che i lavoratori lamentano una consistente peggioramento delle condizioni lavorative; nelle ultime settimane sia nello stabilimento di Pomigliano che in quello di Mirafiori i lavoratori – inizialmente in maniera spontanea – hanno bloccato le linee di produzione; la protesta è stata innescata dalla decisione dell’azienda di incrementare i ritmi in catena di montaggio senza alcun aumento del numero degli addetti; la situazione si è dimostrata insostenibile e gli Rsa Fiom hanno dichiarato lo sciopero. Non accadeva da 14 anni, cioè dall’era Marchionne; nei cortei la parola più ricorrente è stata ‘dignità’; la Fiom denuncia una riduzione degli investimenti su salute, sicurezza e prevenzione: ci sono stati almeno quattro infortuni negli ultimi due mesi. È stata segnalata la scarsa illuminazione in alcuni percorsi con assenza di segnaletica verticale e orizzontale, ma l’azienda pare non ascoltare le ragioni del sindacato; i sindacati lamentano che l’azienda non sta effettuando – nei vari stabilimenti sul territorio nazionale – alcun tipo di investimento per l’efficientamento degli stabilimenti; anzi l’azienda, da un lato, aumenta i ritmi della catena di montaggio, un uso esasperato della flessibilità e, dall’altro, taglia i costi risparmiano persino sulle spese della pulizia degli stabilimenti e dei bagni; da quanto si apprende dai sindacati, si viene da un triennio in cui sono usciti 7mila lavoratori e non ci sono state assunzioni per il necessario ricambio in vista della transizione tecnologica; questa situazione risulta essere insostenibile per i lavoratori e le lavoratrici, al punto che la Fiom è partita il 2 giugno da Torino con destinazione la sede della società a Parigi per chiedere un incontro all’amministratore delegato Carlos Tavares; risulta inoltre una richiesta dei sindacati al Ministro delle imprese e del made in Italy e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di convocazione di un tavolo con Acc e Stellantis per l’avvio di un confronto per la transizione, anche occupazionale, dello stabilimento di Termoli dove verrà installata la Gigafactory. Richiesta che al momento non ha ricevuto risposte». L’onorevole Scotto ha chiesto nell’interrogazione a risposta scritta quali iniziative – per quanto di competenza – si intenda intraprendere al fine di risolvere le problematiche evidenziate dai sindacati e se non si ritenga di aprire un tavolo di concertazione tra azienda e sindacati al fine di far avvicinare le parti su temi determinati e volto a ridare ai lavoratori e alle lavoratrici la dignità e la sicurezza sul luogo di lavoro, ma anche al fine di affrontare la richiesta dei sindacati in merito allo stabilimento di Termoli dove verrà installata la Gigafactory.

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