«Credo che chi ha dimostrato l’incapacità a dare delle risposte su questo argomento si deve fare necessariamente da parte. E’ da lì che dobbiamo ripartire. Fuori chi non è riuscito a raggiungere gli obiettivi. Ripartire, invece, con una squadra nuova, rinnovata, ma soprattutto con la voglia di fare. Siamo punto e a capo su queste problematiche, guarda caso sono sempre gli stessi personaggi che in questi anni non sono riusciti a dare risposte». Ha dimostrato idee chiare, almeno nelle intenzioni, appena resa nota l’ennesima chiusura del servizio di Emodinamica, il sindaco-Governatore Francesco Roberti. Lui sa bene quanto sia importante questo presidio, lunedì 8 maggio, poche ore dopo l’ufficializzazione della sua candidatura a presidente della Regione ha dovuto ricorrere proprio alle cure del reparto di Cardiologia dell’ospedale San Timoteo. In precedenza stesso discorso per un altro neo consigliere regionale, come Roberto Di Pardo, esperienze personali, vissute da paziente e amministratore, sottolineate anche da semplici cittadini sui social: «Non deve chiudere, perché come si è salvato il sindaco, si devono salvare anche gli altri», «Ma perché noi cittadini dobbiamo vivere con questa spada di Damocle tutti i giorni con la paura di avere un malore e non avere la possibilità di salvarci? Perché questi politici non fanno nulla per tenere aperto gli indispensabili reparti che ci salvano la vita?» Intervenuto anche il gruppo “Salviamo l’ospedale San Timoteo”. «Oggi vorrei parlare dell’importanza cruciale del reparto di Emodinamica nelle situazioni di emergenza cardiovascolare. Questa unità specializzata gioca un ruolo vitale nel salvataggio di vite umane, offrendo cure immediate e interventi tempestivi per le persone che presentano urgenze cardiache – ha ribadito Andrea Montesanto, fondatore del gruppo – quando si verifica un evento cardiovascolare acuto, come un infarto miocardico o un’embolia polmonare, ogni minuto conta. In queste situazioni, il reparto di Emodinamica diventa una risorsa preziosa per la diagnosi e il trattamento immediato delle emergenze cardiache. È fondamentale sottolineare che il reparto di Emodinamica non si limita solo all’intervento durante le emergenze. Questa unità dovrebbe essere attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, garantendo una pronta risposta a qualsiasi situazione di emergenza cardiovascolare che si presenti in qualsiasi momento. Considerando l’arrivo della stagione estiva, dove sulla costa si quadruplicano i residenti, mi auguro che faranno qualcosa tempestivamente». «Vorrei riprendere il tema della sanità, partendo e ribadendo che il diritto alla salute è un diritto sacrosanto sancita dalla Costituzione e pertanto tale diritto deve essere esercitato, rispettato e fatto rispettare». Così la dottoressa Anna Frate (già candidata nella lista di Fdi) dello Sportello Movimento Consumatori Termoli-Ururi. «Le voci sulla possibile sospensione del servizio di Emodinamica, presso il San Timoteo di Termoli, a decorrere dal prossimo tre luglio fino a data da destinarsi per carenza di personale- continua la Frate- è un fatto gravissimo e serio che riporta all’attenzione dei cittadini-contribuenti, il problema della sanità in Molise ed in particolare in basso Molise. Mi auguro che questo venga scongiurato e vengano posti in essere tutti gli interventi per porre rimedio alla paventata situazione, affinché l’unico presidio del basso Molise possa avere operativo Emodinamica (reparto salvavita) soprattutto nel periodo estivo dove le presenze sulla costa aumentano. Se si aggiungono le paventate ipotesi di nuove postazioni 118 con ambulanze demedicalizzate, il problema assume aspetti ancora più preoccupanti. Ma il problema più serio è quello legato all’ex Vietri di Larino. Una immensa struttura, sicuramente sismicamente perfetta, che potrebbe alleggerire l’affanno del San Timoteo, con scelte oculate e coraggiose. Ma su questo tornerò a breve ad esternare alcune considerazioni». Laura Venittelli, presidente della Casa dei Diritti, rievoca le vecchie battaglie: «Il provvedimento di chiusura del reparto di Emodinamica è l’ulteriore “schiaffone” al territorio del Basso Molise. Si è attesa la chiusura della campagna elettorale per riservare a Termoli ed a tutti gli abitanti del territorio bassomolisano, il piatto amaro della “chiusura del reparto salvavita”, questa volta senza prova d’appello, visto che la chiusura è per tutta la giornata. Nei giudizi promossi davanti al Tar ed alla Terza Sezione del Consiglio di Stato, l’Associazione Casa dei diritti si è battuta per affermare il diritto alla salute dei cittadini del Basso Molise, diritto costantemente ed irrimediabilmente violato per effetto e in conseguenza di scelte amministrative e politiche assunte sempre in spregio alla salute dei cittadini della nostra area geografica. Oggi non c’è più tempo per le attese, non c’è tempo per nuovi ricorsi giurisdizionali che non escludiamo di fare ma, nel frattempo, si agisca al più presto per garantire il diritto alle cure dei cittadini affinché non si debba più parlare, così com’è già successo ad ottobre 2021, di infartuati che hanno perso la vita, a Termoli, a causa della chiusura del servizio di Emodinamica nel momento dell’arrivo al Pronto Soccorso dell’ospedale San Timoteo. La città di Termoli non può permettersi di rimanere senza questo importante presidio salvavita, oltretutto in piena estate, pessimo biglietto da visita anche a livello turistico. Si agisca subito, si agisca in fretta. Dal canto nostro procederemo, come già fatto in passato, a valutare ogni azione». Infine, per il presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice, «Non è un fulmine a ciel sereno! La nuova interruzione del servizio di Emodinamica al San Timoteo è certamente grave e sconcertante, ma non una notizia inattesa ma ben prevedibile e dal nostro Comitato già preannunciata da alcuni giorni fa quando nel reparto di Cardiologia fu chiuso l’ambulatorio dopo le dimissioni di un altro cardiologo, portando complessivamente a solo 5 medici specialisti di cardiologia, numero non sufficiente per organizzare i turni del reparto. Ora si è aggiunto il prepensionamento, a giorni, annunciato del responsabile del reparto portanti a 4 i medici specialisti e quindi il conseguente provvedimento di chiusura. Da dire inoltre che tra alcune settimana seguirà anche l’abbandono di un altro medico emodinamista che ha già provveduto ad inviare preavviso di norma all’Asrem, aggravando ulteriormente la situazione restando con solo 3 medici specialisti al San Timoteo. Certo è che oltre per i cittadini del Basso Molise, anche per i turisti in arrivo, il rischio di non poter avere un pronto intervento a seguito di una disfunzione cardiaca per la mancanza di un reparto salvavita è molto grande e con gravi conseguenze non solo umane ma anche di immagine del nostro territorio da sempre vocato al turismo. Pur sapendo la non facile soluzione, quantomeno, chi di dovere, ci risparmi delle solite chiacchiere».

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