Tre tecnici hanno cessato di lavorare il 30 giugno scorso, quattro sono stati in malattia a partire dal 2 luglio e i due restanti devono barcamenarsi in turni assurdi. Novanta gli utenti che sono stati accolti ieri all’ospedale San Timoteo al Laboratorio analisi, ma ormai si accettano solo le urgenze e le liste d’attesa per fare gli esami sono giunte già a oltre il 20 luglio. E’ questa la situazione che si è cristallizzata in viale San Francesco, peraltro attesa. Chi ha contratti a tempo determinato deve interrompere il lavoro almeno per 10 giorni, sempre che vengano riconfermati, e il laboratorio in piena estate va in tilt. Vanno coperto turni e settori h 24, considerando riposi obbligatori e ferie. Tra le anomalie segnalate anche nel passato, il numero dei dirigenti, nelle diverse forme, superava quello dei tecnici a tempo indeterminato. Anche qui per coprire il vulnus sarebbe necessario ricorrere a concorsi attrattivi e agire con la leva di contratti strutturali, ma qui entra in gioco la politica e l’attesa per la fine del commissariamento, che liberi le risorse necessarie.

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