Gli allagamenti della valle del Sinarca nelle ondate di maltempo più estreme sono ricorrenti e problemi ci sono stati di recente anche dopo alcuni lavori compiuti nell’alveo del torrente che attraversa il basso Molise. Una questione annosa, che negli anni ha causato anche danni ingenti e su cui si è espresso due giorni fa il Tribunale di Campobasso, nella persona del giudice Barbara Previati, con sentenza che ha condannato la Regione Molise al pagamento della somma di 120mila euro per il risarcimento integrale dei danni subiti da alcuni proprietari di terreni i cui fondi ricadono nella piana del Sinarca a seguito dell’esondazione del torrente Sinarca che ha letteralmente devastato le loro proprietà nelle date del 26 e 27 novembre 2015 a causa dell’omessa pulizia periodica dell’alveo del torrente esondato e, quindi, delle pessime condizioni di manutenzione in cui esso versava. A curare la difesa dei proprietari è stato l’avvocato Daniele Di Vito, che ha rimarcato con soddisfazione l’importante risultato conseguito evidenziando come il Tribunale di Campobasso ha statuito che “la Regione Molise è sempre titolare passiva, eventualmente in via concorrente con altri soggetti, dell’obbligazione risarcitoria relativamente ai danni da esondazione causati dal demanio idrico regionale (senza distinzione alcuna tra corsi d’acqua naturali ed artificiali, come anche tra corsi d’acqua inseriti o non inseriti in consorzi di bonifica), in quanto la Regione è custode ex lege del demanio fluviale e risponde quindi ai sensi dell’articolo 2051 del Codice civile dei danni cagionati dall’interazione di eventi naturali con le opere di difesa nelle condizioni in cui esse versano, a maggior ragione se queste si rivelino insufficienti per le ragioni strutturali o di manutenzione, senza potersi sottrarre alla responsabilità neanche in forza dell’eventuale delega ad altri enti dei propri compiti istituzionali mantenendo, anche in tal caso poteri di supervisione e controllo». Nello specifico, il Tribunale di Campobasso ha accertato che la sezione e la profondità dell’alveo del Sinarca nel corso degli anni si sono ridotte di molto a causa del deposito di interramenti formatisi con il costante accumulo di materiale terroso di riporto proveniente da monte che per la mancata manutenzione si è accumulato nel corso degli anni e ad ostruire sempre più lo scorrimento delle acque hanno inoltre contribuito la crescita spontanea di piante arboree talora di notevoli dimensioni sia ai lati del torrente che nella parte centrale dell’alveo, nonché il deposito di materiali di qualsiasi tipo, che ivi si sono depositati nel corso degli anni. Qualora la Regione Molise non provveda all’immediato pagamento delle somme riconosciute in sentenza a titolo di risarcimento del danno, i proprietari danneggiati fanno sapere sin d’ora di aver già conferito mandato al proprio legale, decorsi i termini di legge, per l’attivazione del rituale ricorso per ottemperanza al giudicato civile dinanzi al competente Tar Molise.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.