Il dottor Giuseppe Zappia si è dimesso. Per lui Francesco Cristaldi, past president del Lions club Tifernus, ha inviato questa lettera: «Mi onoro di essere amico di famiglia del dottor Giuseppe Zappia (urologo, chirurgo) il quale ha voluto condividere con me la frustrazione che prova e le motivazioni che lo hanno spinto verso le dimissioni, formalizzate nella notte tra giovedì e venerdì, dall’ospedale San Timoteo di Termoli in cui ha operato per oltre 24 anni. Il dottor Dino Molinari prima, lui adesso. Ne deduco che il processo di decadenza del nostro ospedale non si è arrestato, anzi è in progressione. Anche se, da elettori, abbiamo portato un senatore in parlamento e contribuito ad eleggere il Presidente della nostra regione, ambedue basso molisani e legati a questo territorio, e che certamente sono animati dalle migliori intenzioni, appare chiaro che devono confrontarsi con chi questo processo lo vuole ed è in condizioni di portarlo avanti. Rimane un concetto di fondo. Quanto questi due rappresentanti istituzionali dell’area basso molisana sono disposti ad aprire un confronto, anche duro, in tutte le sedi politico-gestionali regionali e nazionali, per ridare agli abitanti del basso Molise un respiro sanitario adeguato, costi quel che costi? Assurgere al ruolo di Senatore della Repubblica o Presidente di Regione può certamente rappresentare un bel successo personale ma, in questi ruoli sono contemplati in primissimo piano gli impegni verbali assunti (un tempo autentici contratti fra gentiluomini) attorno a cui si misurala nostra capacità di essere in sintonia con noi stessi; si misura il valore delle nostre affermazioni, il peso delle nostre parole. In estrema sintesi, la nostra credibilità. Ho la fortuna, come molti altri in area basso molisana, di conoscere personalmente sia Costanzo che Francesco, dei quali ho la massima considerazione ed il massimo rispetto, e sono sicurissimo che faranno del loro meglio. Ma, penso e mi permetto di evidenziare che non basta. Dovranno fare e rischiare, nel senso civile e politico del termine, molto di più se vogliono raggiungere il risultato che i loro elettori si aspettano. In questo momento Termoli e Campomarino, giusto per fare un esempio, non hanno rispettivamente 33.000 e 8.000 abitanti ma molti di più, forse oltre il doppio. La nostra straordinaria costituzione sancisce il diritto alla salute per tutti. Noi, abitanti del basso Molise, lo rivendichiamo. Attenzione, non è l’amicizia con influenti operatori del settore che ci garantisce, ma il corretto funzionamento del comparto; attrezzature e specializzazioni in primis».