Un San Basso al “cubo”, parlando di incarichi istituzionali, per il governatore Francesco Roberti. Lo ha rimarcato a bordo del Miante, il peschereccio deputato dalla sorte a portare in mare la statua lignea del Patrono, la sua prima volta da sindaco, nel 2019, nell’attesissima processione a mare, che dopo il vento del 2022 ha riportato la calma piatta a una manifestazione che da anni non era così baciata dal bel tempo e per due volte bloccata dalla pandemia. Quattro anni fa c’era l’ex vescovo di Termoli Domenico D’Ambrosio a celebrare i riti eucaristici, come quest’anno, al posto del presule Gianfranco De Luca, impegnato a Lisbona. Un porto preso d’assalto molto in anticipo ieri mattina, poiché proprio approfittando del mare calmo e delle zero restrizioni, in tanti, tantissimi, hanno voluto uscire presto al largo, non attendendo la statua del Santo dalla messa in cattedrale, per poi unirsi direttamente nel corteo marittimo. Certo, per Roberti, che lunedì decadrà da primo cittadino (e conseguentemente da presidente della Provincia) un ruolo triplice che lo ha incoronato al vertice della politica regionale e territoriale e quel San Basso del 2019 gli ha portato fortuna. Una rappresentanza istituzionale folta, quella di ieri, col prefetto Michela Lattarulo, gli assessori Salvatore Micone e Michele Marone, il consigliere Vincenzo Niro, tra i tanti, per non citare i locali, dal vice sindaco ormai avviato alla staffetta Vincenzo Ferrazzano, l’assessore Giuseppe Mottola, i colleghi Michele Barile e Michela Antignani, per non parlare dei tanti consiglieri comunali. «San Basso, prega per noi Amore, dono, accoglienza, perdono: lasciamoci guidare all’aiuto dei santi con una fede viva e nella preghiera: saremo giudicati sull’amore», le parole riecheggiate per onorare il Patrono di Termoli e dei marinai. Il copione tradizionale rinnovato in ogni sua piega per la grande festa di San Basso: la Santa Messa in Cattedrale e la processione in mare Il Santo Patrono della città di Termoli, quest’anno, è stato portato in mare per la tradizionale processione dal motopeschereccio Miante che ha ospitato a bordo, oltre ai familiari dell’armatore e amici, Roberti, il comandante della Capitaneria di Porto Sergio Mostacci. Mattinata iniziata con la consueta messa nella cattedrale di Santa Maria della Purificazione e poi la lunga processione in mare culminata con la deposizione di una corona di alloro in onore di tutti i caduti del mare prima del rientro in porto. Davvero molto affollata e partecipata più in mare che al porto, che poi, invece, si è affollato al ritorno in banchina, avvenuto dopo un giro anche verso il litorale di Rio Vivo, proprio grazie alle condizioni meteo-marine. Centinaia, forse migliaia, i giovani che hanno preso d’assalto barche e locali, per trascorrere la giornata nella piena devozione di San Basso. Una giornata straordinaria vissuta soprattutto dalla famiglia degli armatori, di Angelo Ardò, con moglie e figli, oltre alla squadra che ha portato il Santo. Alle 19 poi il corteo si è rimesso in moto, per prelevare proprio la statua di San Basso, portarla nel borgo antico e poi condurla al mercato ittico, dove c’è stata la veglia serale, fino alla messa dell’aurora che stamani, dalle 6, segnerà il ritorno, a fine celebrazione, nella cattedrale, dove saranno officiate le funzioni delle 8.30 e delle 19, quest’ultima solenne pontificale. A mezzanotte, invece, i fuochi d’artificio, sempre attesissimi. Organizzazione della festa patronale in sinergia tra diocesi e basilica Santa Maria della Purificazione (Cattedrale) con l’associazione San Basso 7.0, che ha arruolato anche diverse associazioni di protezione civile per tenere tutto a bada.