La Regione Molise riparte di slancio anche in ambito metalmeccanico. Entro fine mese la definizione della strategia, poi via al tavolo di lavoro e all’accordo di sviluppo per Stellantis (che dovrebbe vedere la firma a metà settembre). E’ quanto emerso nell’incontro di ieri mattina tra il Mise (ministero dello Sviluppo Economico) e le Regioni. Per il Molise a seguire i lavori l’assessore alle Attività Produttive, Andrea Di Lucente, che ha tenuto costantemente aggiornato il presidente Roberti, sempre molto attento alla vicenda. L’incontro è servito per illustrare i sei punti sui quali verterà l’accordo di sviluppo, documento che avrà ripercussioni positive anche sul polo di Termoli. Sulla costa molisana, infatti, Stellantis è partner del progetto. «Chiudere l’accordo di sviluppo sarà un grande traguardo anche per Termoli, ma pensiamo pure ad altro. Nel corso dell’incontro di oggi – ha spiegato l’assessore Di Lucente – abbiamo parlato di ricerca legata all’automotive. Siamo convinti che accanto al progetto inziale, bisogna tenere in debita considerazione la ricerca e lo sviluppo, che è uno dei sei punti sui quali verterà l’accordo con Roma». Di Lucente, inoltre, ha anche annunciato novità per l’indotto: «E’ stato pensato un punto ad hoc proprio per garantire l’espansione anche dell’indotto, così da moltiplicare gli effetti positivi degli investimenti. Insieme al presidente Roberti stiamo seguendo con grande attenzione la trattativa con Stellantis e le ricadute che potrà avere sul territorio, così come stiamo seguendo i progetti delle altre aziende sul territorio molisano. Dobbiamo farci trovare pronti davanti alle opportunità che il mercato può fornire al Molise». Nel confronto al Mimit presenti anche le organizzazioni sindacali. Per Fiom e Cgil: «La riunione, in video conferenza, tra le organizzazioni sindacali e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso sul futuro di Stellantis in Italia ha visto un confronto duro tra Cgil-Fiom e il Governo sul proseguo del confronto. Il punto, non più procrastinabile, è se c’è la trattativa vera tra sindacati, Stellantis e Mimit per il raggiungimento di un accordo quadro per il rilancio della produzione di auto in Italia e la garanzia occupazionale nella ricerca, sviluppo e produzione in ogni singolo impianto, oppure no. Il Ministro ha dichiarato che sarebbe Stellantis a non volere i sindacati al tavolo del Governo: su questo punto interverremo verso l’azienda per ottenere una trattativa vera. Questo era l’obiettivo su cui ci siamo mobilitati, manifestando a Poissy e poi con gli scioperi unitari dei metalmeccanici: un accordo quadro sul piano industriale, che garantisca l’occupazione attuale in tutti gli stabilimenti di produzione di componenti e assemblaggio, e nei centri di ricerca e sviluppo. L’obiettivo deve essere quello di tornare a produrre un milione di auto e 300mila veicoli commerciali leggeri attraverso la realizzazione di un piano che determini il rilancio di tutti gli impianti e gli enti centrali esistenti nel nostro Paese. Occorre garantire l’autonomia di progettazione di nuovi modelli in Italia e rafforzare la capacità produttiva delle aziende della filiera della componentistica». Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Landini, segretario generale Cgil e Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. Poi, intervenuta la Fim-Cisl, coi vertici nazionali Roberto Benaglia e Ferdinando Uliano: «Nell’incontro il Ministro Urso ha illustrato lo stato del confronto con Stellantis. Ha informato le organizzazioni sindacali sui sei punti in corso di discussione con il gruppo e nello specifico: incrementi produzioni auto e commerciali, ricerca sviluppo/ingegnerizzazione/progettazione, efficienza degli impianti, investimenti per transizione energetica e ambientale, sostenibilità della filiera auto, competenze professionali e sviluppo occupazionale. Ha sottolineato che si stanno definendo i target precisi da qui al 2030, che dovranno prevedere verifiche e tempistiche. Nelle intenzioni del MiMIT si prevede la definizione di un protocollo di massima con Stellantis entro la prima decade di settembre a cui far seguire l’apertura del tavolo di confronto che vedrà il coinvolgimento oltre del MiMIT, delle organizzazioni sindacali, di Stellantis, delle Regioni e di Anfia con l’obiettivo sottoscrivere un Accordo di Sviluppo entro la fine dell’anno. Ad oggi non siamo ancora di fronte a risultati concreti, ma abbiamo ribadito al Ministro Urso che abbiamo bisogno che gli accordi con Stellantis, non registrino solo il dato attuale delle produzioni, degli investimenti, già frutto di incontri con azienda, anche presso il tavolo Ministeriale. Dobbiamo concentrarci su ulteriori interventi da chiedere per determinare un incremento
produttivo e su quali prospettive positive per il futuro costruire. Per noi l’accordo di sviluppo complessivo deve essere necessariamente condiviso con le organizzazioni sindacali e deve definire proposte e risultati concreti, sia dal punto di vista strategico complessivo che produttivo. Per questo abbiamo dato la nostra disponibilità a partecipare al tavolo di confronto con gli altri soggetti, azienda compresa, che partirà da settembre per giungere entro l’anno alla definizione di un accordo complessivo che impegni Stellantis verso il nostro Paese. Abbiamo anche ribadito che il protocollo generale di impostazione tra Governo e Stellantis, non deve pregiudicare il confronto e l’azione del sindacato nella costruzione dell’accordo di Sviluppo, oltre ad aver chiesto e ottenuto un ulteriore incontro sindacale al Ministero, prima dell’incontro tra azienda e MiMIT nella prima decade di settembre. Sarà comunque nella fase di definizione dell’accordo che giudicheremo la maggior strategia e impegno del gruppo Stellantis rispetto all’attuale situazione, sia nella quantificazione degli investimenti di ricerca e sviluppo, sia nell’allocazione delle nuove produzioni per sfruttare l’attuale capacità produttiva. L’orizzonte temporale del 2030 è importante, ma già nei prossimi due anni dobbiamo generare una forte inversione di tendenza su auto e veicoli commerciali. Abbiamo chiesto poi al governo di assumere tutte le garanzie per la partenza dell’investimento su Acc e di esaminare in maniera dettagliata la questione relativa all’annunciato spin-off con Comau. E’ inoltre indispensabile il contributo del governo attraverso le risorse del fondo del settore auto e quelle aggiuntive che arriveranno dal Pnrr. Il governo deve accompagnare il tutto definendo le condizionalità sociale degli investimenti, chiarirle in funzione ai volumi, ai nuovi modelli, alle loro allocazioni, non solo per impedire la chiusura dei siti, ma di crescita e riqualificazione occupazionale».