La durata striminzita dell’incarico da responsabile della dottoressa Alessandra Di Lallo (dal 7 al 31 luglio), tornata dal San Timoteo al Cardarelli, con l’avvallo dell’Asrem, ha sguarnito il reparto di Urologia dell’ospedale di viale San Francesco. Ma non ha fatto che aggiungere polemiche a polemiche sulla sanità bassomolisana. «Avevo pianificato di pubblicare un post diverso… Tuttavia, come spesso accade, le emergenze e i problemi hanno impedito di seguire il nostro programma. Il reparto di Urologia continua a trovarsi in una situazione difficile. Al momento, il reparto è senza urologi. Anche l’ultimo primario arrivato, ha già presentato le dimissioni. Sono preoccupato per questa situazione e, come sempre, vi tengo informati e vi invito a condividere», ha sottolineato Andrea Montesanto, l’amministratore del gruppo social “Salviamo l’ospedale San Timoteo di Termoli». Non ha mancato di uscire allo scoperto il presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice. «Con le inaspettate dimissioni, meno di un mese dalla nomina della dottoressa Alessandra di Lallo, aa responsabile dell’unità operativa dipartimentale di Urologia del San Timoteo, ora ci si attende la nomina e la contrattualizzazione al secondo della graduatoria, il dottor Giuseppe Zappia, già ultimo responsabile ff della stessa unità operativa. In tal modo e con una auspicata adesione dell’ultimo bando pubblicato per 6 posti di urologia, il servizio di Urologia del San Timoteo potrà avere ancora un futuro, diversamente, inutile illudersi, questo territorio si ritroverà ancora più povero di assistenza sanitaria». Infine, il “solito” Giancarlo Totaro, patologo clinico Asrem. «Prima le dimissioni dell’urologo Zappia e si dà l’incarico di Uosvd ad un medico del presidio ospedaliero di Campobasso dopo con delibera Asrem dell’08.08.2023 si prende atto delle dimissioni del nuovo responsabile dell’urologia con il trasferimento di nuovo a Campobasso. È follia pura. Si spera in un intervento del commissario straordinario per chiarire cosa è successo e cosa sta succedendo. Perché il Ministero alla salute non interviene a verificare la situazione generale dell’ospedale di Termoli? L’ospedale di Termoli esposto come una barca in piena tempesta e senza governo.
Ora il reparto di urologia non solo ha perso un validissimo medico ma adesso concretamente ha perso anche una unità. Praticamente l’urologia adesso resta senza medici. Il risultato finale della follia nella quale è precipitato l’ospedale di Termoli e che in questa estate vive un momento di aggravamento con una prognosi veramente riservata. Ogni accaduto, ironia della sorte sembra alla fine produce danni sempre più irreversibili. Ora è doveroso che si richiami urgentemente il dottor Zappia e si affidi a lui la direzione del reparto di Urologia dell’ospedale di Termoli». Quindi, Totaro si rivolge di nuovo al neo governatore Francesco Roberti: «Signor presidente Roberti si sollecita un suo autorevole intervento pubblico a chiarimento dell’accaduto al reparto di urologia del San Timoteo e quali conseguenze porterà ai cittadini di Termoli se restasse un solo medico. I soggetti implicati nella brutta storia dell’Urologia di Termoli prendano esempio dal comportamento del dottor Zappia. Va fatta chiarezza su quanto è successo e come sia stato così facile venire all’ospedale di Termoli a comandare per poi essere poi ritrasferiti a Campobasso a piacimento lasciando un reparto senza medici. Dopo il trasferimento come responsabile, dopo le dimissioni la logica vorrebbe resti a Termoli. Il San Timoteo non è un teatrino e i cittadini basso molisani non sono marionette».

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