Per una volta, almeno, furti di veicoli e “cavalli di ritorno” non sono imputabili a residenti nella provincia di Foggia. C’è da rimarcarlo, viste le cronache degli ultimi mesi. Stavolta, a delinquere sono molisani, anzi, bassomolisani doc. Un furto di scooter finisce con la più classica richiesta di “riscatto” per restituirlo. A conclusione di mirate attività d’indagine svolte sotto la costante ed attenta direzione della Procura della Repubblica di Larino, i militari della stazione Carabinieri hanno arrestato un 21enne residente in provincia di Campobasso, già titolare di precedenti penali, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale frentano, che aveva condiviso gli esiti dell’attività d’indagine svolta dai militari. Sullo stesso ora pende l’accusa di concorso in rapina e tentata estorsione. L’arresto conclude, di fatto, una specifica attività che aveva già permesso, in relazione allo stesso episodio, di identificare e denunciare a piede libero i quattro autori dei reati per cui si procede, tra cui rientrava anche il predetto giovane. Le indagini, avviate sulla base di una denuncia sporta dalla persona offesa, avevano permesso di acclarare che la sera del 4 settembre scorso, il 21enne unitamente a 3 complici, aveva accerchiato la vittima appropriandosi delle chiavi del suo ciclomotore e, una volta appropriatosi del mezzo, aveva contattato la “vittima” chiedendo la somma di 800 euro per restituirle il veicolo, ma tale attività estorsiva (“cavallo di ritorno”) non era poi andata a buon fine. Pertanto tre giorni fa il Giudice per le Indagini Preliminari, accogliendo la richiesta da parte del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Larino titolare del fascicolo, ha emesso a carico del 21enne un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale. Il giovane, rintracciato e a cui è stato notificato il provvedimento, è stato dichiarato in stato di arresto e confinato presso la sua abitazione di residenza, in regime di arresti domiciliari, a disposizione della magistratura.

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