Crescono sia passeggeri che numero di navi in accosto al porto di Termoli. Un trend positivo che si registra in tutti gli scali dell’Authority di Bari. «Estate rovente e traffici record nei porti dell’Adriatico meridionale». I primi otto mesi dell’anno registrano trend storici di crescita che superano le migliori performance pre-Covid. Da gennaio ad agosto, il Sistema ha attratto e gestito 3.715 accosti e più di 13 milioni di tonnellate di merce. 226mila i mezzi movimentati. La stagione turistica, appena conclusa, ha impresso un notevole impulso alle attività dei porti dell’Adriatico meridionale, un trend che lascia ipotizzare un bilancio annuale da record. Nei primi otto mesi dell’anno, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha registrato nei porti del proprio Sistema (Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli, Manfredonia e Termoli) un totale di 3.715 accosti che rappresentano quasi il 27% in più rispetto al 2022. La quantità di merci movimentate ha superato i 13 milioni di tonnellate, per un +4% rispetto all’anno precedente. Ciò che rende questa performance ancora più interessante è il confronto con il 2019, anno pre-COVID. Il 2023, infatti, sta dimostrando una crescita significativa del +16%, sia in termini di merci movimentate che nel numero di navi accostate. Le statistiche confermano che il vero punto di forza continua ad essere il traffico traghetti che ha portato ad un aumento importante del flusso di passeggeri che ha sfiorato gli 1,5 milioni di persone, rappresentando un incremento del 37% rispetto all’anno precedente e del 15% rispetto al 2019. Rilevante anche la movimentazione dei mezzi, camion e trailer, che è cresciuta del + 13% rispetto al 2022, con 226.000 veicoli movimentati. A tale successo contribuisce ogni porto con le proprie peculiarità. Nello specifico, numeri in crescita anche nel porto di Termoli. Da gennaio ad agosto, infatti, sono state 594 le navi entrate nello scalo molisano, numero che si traduce in (+8% rispetto al 2022). Il dato più significativo è riferito all’aumento del +108% del general cargo e un importante flusso di quasi 180mila passeggeri, +4,4% rispetto al 2022. «Infrastrutture e traffici vanno di fila- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. La crescita dei traffici e il loro mantenimento richiedono infrastrutture moderne e all’avanguardia. Questa connessione intrinseca tra sviluppo infrastrutturale e sviluppo economico è il motore che spinge avanti i settori portuali e logistici. La ricetta, per noi è chiara: lavorare a testa bassa per rendere i nostri porti ben attrezzati e ottimizzati, in maniera tale da poter ospitare un flusso sempre crescente di merci e di navi; per essere ecosostenibili e attrattivi verso le nuove politiche green e per garantire operazioni efficienti e tempi di transito più rapidi. E se è vero che oggi i numeri ci dicono che stiamo lavorando bene, è altrettanto vero che lanciano anche un allarme per l’immediato futuro. Mentre tutti plaudiamo al processo di decarbonizzazione in atto, infatti, dobbiamo anche pensare alla significativa contrazione nei volumi di traffico che genererà. Diventa, pertanto, imperativo puntare sugli investimenti in energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile, reindustrializzazione dei siti in via di dismissione, comunità energetiche, infrastrutture di rete ed economia circolare. Solo così si potrà mitigare– conclude Patroni Griffi- una perdita che si preannuncia imminente e significativa». I dati relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali degli scali di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli, in grado di controllare in real time i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti e immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle Agenzie Marittime. I dati complessivi vengono poi elaborati dall’Ufficio Statistiche dell’AdSPMAM per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli Espo.

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