Si era recata in Israele con un gruppo di colleghi studenti e laureandi del Pioc, il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, con base a Betlemme, e certamente non poteva immaginare che sarebbe stata coinvolta nel più massiccio attacco subito dallo Stato israeliano dalla sua nascita. Una ragazza termolese è bloccata nel Paese della Stella di David e sono ore particolarmente angoscianti e intrise di preoccupazione da parte della famiglia, che da subito esploso il nuovo conflitto tra Hamas e Israele è in stretto contatto con la Farnesina. Tocca al Ministero degli Esteri, infatti, attraverso l’Ambasciata e la rete consolare, gestire il rientro dei connazionali in piena sicurezza. A muoversi, secondo le informazioni che abbiamo assunto nella serata di ieri, anche le istituzioni locali di appartenenza degli altri studenti universitari coinvolti. Sono giorni di altissima tensione, anche perché si attende la reazione israeliana contro Hamas, dopo l’attacco costato la vita a quasi mille persone e con alcune centinaia di ostaggi, soprattutto giovani, in mano ai palestinesi.
La famiglia di stimati professionisti termolesi sta seguendo passo a passo l’evoluzione dello scenario.