Alle 19.30 di ieri sera è terminato l’incubo per studenti e loro famiglie: atterrato all’aeroporto di Verona Villafranca “Valerio Catullo” l’aereo proveniente da Tel Aviv, dove si sono imbarcati i ragazzi che erano a Betlemme per partecipare alla seconda campagna di scavo del Piac nel monastero bizantino del Campo dei Pastori a Beit Sahour di Betlemme, diretta dal professor Gabriele Castiglia e dal dottor Fra’ Simone Schiavone. Tra loro la dottoranda termolese, figlia di professionisti. Sabato 7 ottobre era previsto il rientro dei membri dell’equipe, che non è stato possibile a causa dell’attacco missilistico contro lo stato di Israele da parte di Hamas. In quel frangente, il gruppo è rimasto a Betlemme in attesa dello sviluppo degli eventi, restando in contatto con il Consolato Italiano e con la Nunziatura Apostolica. Domenica 8 ottobre, grazie all’intervento della Custodia di Terra Santa e del Consolato Italiano, sono riusciti a entrare nello Stato di Israele, dopo diverse ore di attesa al check-point.
Successivamente, sono stati portati a Gerusalemme, dove hanno alloggiato presso la struttura ‘Casa Nova’ di proprietà della Custodia di Terra Santa. Grazie al lavoro dell’Unità di crisi della Farnesina e all’interessamento del Governatore veneto Luca Zaia, il gruppo è riuscito così a rientrare. Ieri mattina hanno raggiunto Tel Aviv da Gerusalemme in taxi e quindi sono decollati alla volta dell’Italia: «Nostra figlia è atterrata, è finito un incubo», le parole dopo il lieto fine dei familiari della ragazza termolese, che hanno così potuto tirare un sospiro di sollievo dopo quattro giorni vissuti tra incertezza e paura, considerate le notizie drammatiche che giungevano dal Medio Oriente.

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