Vongolari disperati a Termoli. Nella scorsa primavera hanno manifestato anche loro forti disagi, ma con l’estate i problemi sono aumentati. Di questa categoria di pescatori è stato accennato anche nell’incontro col sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, venerdì scorso in sala consiliare a Termoli e la situazione si conferma drammatica, come ci ha rivelato Domenico Guidotti, direttore tecnico del CoGeVo Molise, il consorzio che raggruppa dieci imbarcazioni, le sole autorizzate dal Ministero nel tratto di mare molisano. Il CoGeVo Molise è presieduto da Matteo Di Candia e lui stesso ha firmato l’informativa che è stata inoltrata alla Regione Molise e all’Asrem, in cui è stata segnalata la morì diffusa di vongole. «Presso i banchi naturali di vongole del nostro compartimento, a partire dalla fine del mese di luglio scorso, è stato riscontrato un esteso fenomeno di morìa, che già da fine primavera aveva cominciato a intaccare, in modo sporadico e in zone diverse, la vitalità della specie. A tutt’oggi, una stimpa empirica da parte degli operatori del settore, quantifica in circa l’80% l’entità del fenomeno in oggetto. Va altresì segnalato, che il ciclo della riproduzione naturale della specie, negli ultimi due anni, è stato molto scarso, se non irrilevante. Il Co.Ge.Vo Termoli, alla fine di non compromettere il futuro lavorativo del comparto, ha messo in atto operazioni mirate volte a diminuire la pressione di pesca, attuando una riduzione volontaria dei giorni lavorativi previsti, che alla fine del mese di agosto ammontano a solo 16 giorni per tutto l’anno in corso. Dopo aver osservato il periodo di due mesi di fermo pesca obbligatorio (non retribuito) previsto dalle norme di legge che regolamento il nostro settore, dal 4 maggio al 17 giugno e dal primo luglio al 16 luglio scorsi, il Co.Ge.Vo. ha determinato un ulteriore mese di fermo volontario, dal 15 settembre al 15 ottobre scorso. Tutte queste misure, però, non sembrano invertire il trend recessivo in cui versa la piccola flotta molisana dei vongolari, che conta 10 imbarcazioni con 22 addetti imbarcati. Dai prospetti effettuati su tutti gli arenili di pesca storicamente vocati allo svolgimento delle nostre attività, il prodotto risulta estremamente rarefatto. L’aumento del costo del carburante, i rincari di tutti i materiali e dei servizi per il mantenimento e la manutenzione dei motopescherecci, gli effetti negativi a lungo termine del periodo della pandemia, i mancati ricavi dell’ultimo anno di attività e soprattutto la mancata colonizzazione dei fondali marini da parte dei giovani esemplari di vongola, stanno minando fortemente l’equilibrio economico degli imprenditori del settore. Alla luce di queste evidenze, si sollecita cortesemente l’attenzione di tutte le figure preposte e competenti al riguardo, garantendo la più ampia collaborazione di tutti gli operatori del Co.Ge.Vo Termoli, a fornire qualsivoglia informazione in materia, al fine di concertare ogni operazione volta a tamponare, risolvere e invertire questa congiuntura negativa che purtroppo sta affliggendo la nostra marineria». Una situazione che è addirittura peggiorata e allora «Visto il perdurare della morìa di molluschi bivalvi, il Co.Ge.Vo Termoli, riunito in assemblea il 14 ottobre scorso, a maggioranza assoluta ha deciso di prolungare il fermo volontario nel compartimento marittimo di Termoli, fino al 16 novembre prossimo», la nota inviata alla Capitaneria di Porto di Termoli, che ha emesso apposita ordinanza. Ma qual è la causa? Domenico Guidotti ci ha riferito come siano in corso prelievi col servizio veterinario dell’Asrem e i biologi marini dell’istituto Zooprofilattico di Teramo, ma ancora non è stata stabilita una diagnosi certa. Qualcuno parla della salinità dell’acqua, ma occorrerà attendere l’esito dello studio scientifico. Intanto, il dramma sembra riguardare solo i vongolari molisani, a Lesina, San Benedetto del Tronto e Pescara non stanno soffrendo affatto.

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