Tra l’anniversario del Governo Meloni e l’udienza in Cassazione che oggi dovrebbe dire quale sarà il destino dell’ordinanza a Sezioni unite del 9 novembre 2021 emessa dal Consiglio di Stato, la categoria dei balneari rilancia la sua istanza. Per il presidente del Sib-Confcommercio Molise, Domenico Venditti, «Ormai è finito il tempo delle parole e delle discussioni, da tempo chiediamo una norma che riforma e faccia uscire dallo stallo creato dalla direttiva Bolkestein. Ora c’è un altro requisito fondamentale cioè la non scarsità della risorsa ricavato dal tavolo tecnico concluso giorni fa. Per questo motivo il nostro presidente nazionale Antonio Capacchione, con l’altro sindacato maggiormente rappresentativo, la Fiba-Confesercenti, ha chiesto un incontro al presidente del Consiglio Gioria Meloni per sollecitare un intervento immediato non più prorogabile. Vista la posizione esposta in più occasioni anche in campagna elettorale proprio a Termoli, nello stabilimento balneare La Lampara, per rivendicare azioni concrete a tutela di un intero settore del turismo, la balneazione». Capacchione e Maurizio Rustignoli (Fiba) hanno evidenziato lo stato di profonda preoccupazione del settore per la mancata soluzione della problematica relativa alla durata delle concessioni demaniali marittime. È una questione che Lei conosce perfettamente per essere stata in questi anni sempre in prima linea a sostegno delle ragioni delle decine di migliaia di imprese balneari italiane. Non dobbiamo pertanto spiegarLe quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese. Sono certamente di aiuto le conclusioni del Tavolo Tecnico consultivo istituito per l’accertamento della cosiddetta “scarsità della risorsa”, presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein. Si tratta adesso di trarne, con urgenza, le conseguenze giuridiche e normative. Siamo costretti infatti ad evidenziare il rischio concreto e reale che, in assenza di immediati provvedimenti normativi chiarificatori, la situazione già grave, per lo stato di incertezza sul futuro aziendale, possa addirittura peggiorare per il tentativo di alcuni Enti concedenti (Comuni e Autorità di Sistema Portuale) di mettere a gara le aziende attualmente operanti. Urge pertanto un intervento normativo o, comunque, l’emanazione di provvedimenti amministrativi che evitino una gestione confusa e caotica delle funzioni amministrative in materia che rischiano di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo. Certi del suo impegno Le chiediamo un incontro per meglio rappresentare e illustrare la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento normativo risolutivo». Tornando all’udienza odierna, ricordiamo come la Procura generale abbia chiesto alla Suprema Corte di Cassazione l’accoglimento del ricorso avverso le sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato.

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