Il progetto della Ciclovia adriatica (al pari delle altre) rischia di subire un brusco stop a causa del definanziamento che il Governo ha fatto nel Pnrr dell’opera che vorrebbe realizzare un’autostrada sostenibile a pedali lungo la riviera. Di recente abbiamo trattato il programma molisano, che vale 25 milioni di euro (oltre ai cinque già cantierati), per coprire i quattro comuni costieri. Ma cosa accadrà? A lanciare l’allarme è stata la Fiab, Federazione italiana Ambiente e Biciclette. Il ministro delle Politiche Europee, Raffaele Fitto, non ha ancora dato indicazioni sul possibile, e a questo punto probabile taglio dei 400 milioni di euro destinati alle ciclovie turistiche per non meglio precisati “problemi autorizzativi”. Un patrimonio che garantisce lo sviluppo dei territori. Soprattutto di quelli lontani dalle principali rotte turistiche, con un giro d’affari e un indotto da miliardi di euro ogni anno. Di seguito la posizione Fiab sul definanziamento delle ciclovie turistiche. «Esprimo forte preoccupazione e rivolgo un accorato appello al Governo perché ascolti quanto all’unanimità Regioni e Province Autonome, a prescindere dal colore politico, stanno chiedendo – ha dichiarato il Presidente FIAB, Alessandro Tursi -. La loro richiesta è ragionevole e punta a scongiurare una decisione che sarebbe dannosa per il Paese, sia per gli obiettivi di sostenibilità sia per tutti i benefici che potrebbero portare l’Italia a diventare una delle principali mete del turismo attivo. Se invece dovesse essere confermato il definanziamento delle ciclovie, si aggiungerebbe un’altra grave macchia a quanto fatto l’anno scorso con il taglio dei 90 milioni alle ciclabili urbane. Senza contare la modifica del Codice della Strada, che mira a scoraggiare pesantemente la mobilità attiva e quindi le utenze vulnerabili che, al contrario, andrebbero incentivate e protette». Nel documento ufficiale diffuso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si chiede di «mantenere il finanziamento della misura con le risorse Pnrr». Oltre che di “garantire comunque forme alternative di copertura finanziaria con risorse di competenza nazionale alle spese sinora sostenute e a quelle derivanti dalle procedure di gara e di affidamenti sino alla data della eventuale esclusione di tali interventi dal Pnrr”. Nei mesi scorsi Fiab e altre associazioni si erano opposte al rischio definanziamento delle ciclovie turistiche, con il taglio dei 400 milioni di euro. Come ha spiegato la Conferenza delle Regioni ad oggi «da parte del Governo non sono state fornite le necessarie chiarificazioni per fugare le preoccupazioni espresse». Tutto questo clima di incertezza mette ovviamente a rischio lo sviluppo e gli investimenti sulla rete delle ciclovie turistiche per le quali Fiab si batte da sempre.

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