In 65 minuti nella serata di giovedì, dalle 18.08 alle 19.13, è andata in scena la prima e ultima seduta ottobrina del Consiglio comunale a Termoli. Un’assise in cui la maggioranza ha mostrato qualche crepa, con astensioni su punti “amministrativi” particolari, come il regolamento sul patrocinio legale per i dipendenti dell’ente e l’accordo con Asmel per la gestione associata degli idonei in graduatoria finalizzata alle assunzioni, approvata senza patemi d’animo la prima, con un clamoroso pareggio si è salvato il centrodestra sulla mozione di minoranza nel secondo caso.
Aula che all’avvio dei lavori ha dedicato un minuto di silenzio alla guerra esploda in Medio Oriente, per le vittime dell’azione terroristica compiuta da Hamas in Israele e per la reazione dello Stato israeliano nella striscia di Gaza, momento di riflessione che è stato chiesto dalla capogruppo della Rete della Sinistra, Marcella Stumpo. Assenti i consiglieri Nicola Malorni, Ippazio Stamerra e Antonio Selvaggio.
Sono filati via anche i due riconoscimenti dei debiti fuori bilancio e la proposta di modifica al regolamento della Polizia locale.
Il clima si è acceso, politicamente parlando, sulla mozione con cui la Rete della Sinistra vorrebbe che si annullasse per illegittimità l’atto di indirizzo sull’Asmel, per la formazione degli elenchi idonei in gestione associata finalizzata alle assunzioni. Una mozione su cui sono intervenuti sia Marcella Stumpo che Daniela Decaro, fino alla replica di Vincenzo Ferrazzano. La Stumpo ha contestato le caratteristiche giuridiche dell’ente, nonostante associ oltre 4.200 amministrazioni locali, come rilevato da Anac e giustizia amministrativa. Evidenziata anche la scelta del Comune di avviare tre selezioni utilizzando questa formula associativa, nonostante i rilievi dell’opposizione.
Insomma, contestazioni di merito. Maggioranza che è andata in fibrillazione, poiché il voto finale di pareggio 8-8 ha rischiato di farla passare, tra defezioni e una astensione, di Fernanda De Guglielmo, mentre a “salvare” il centrodestra sono stati Vincenzo Aufiero, Anniballe Ciarniello, Timoteo Fabrizio, Bruno Fraraccio, Enrico Miele, Pino Nuozzi, Vincenzo Sabella e Toni Spezzano.
Una mozione del neo consigliere Andrea Piero Capecce, quella sul trasporto locale notturno, è stata rinviata in commissione per accertare meglio l’ipotesi proposta attraverso uno studio di fattibilità.
Altre tre mozioni di carattere ambientale, che riguardavano le essenze arboree, gli accessi al mare e l’eco-park di via Madonna delle Grazie sono passate all’unanimità. Infine, c’era una interpellanza che ineriva agli incarichi di natura tecnico-professionale, su cui ha replicato il vice sindaco reggente Enzo Ferrazzano.
Ultima annotazione, la comunicazione fatta dal consigliere Vincenzo Aufiero, che ha reso noto come il Cosib, nell’ambito del territorio di competenza, installerà undici centraline per il controllo della qualità dell’aria. Ma per la consigliera di opposizione Marcella Stumpo, lo spettacolo offerto giovedì sera è stato quello di un’aula sorda e grigia.
«Il Consiglio comunale del 26 ottobre lascia dietro di sé una sensazione di irrealtà, che non può far piacere a chi come noi crede ancora nella democrazia rappresentativa e nei suoi strumenti.
Un’aula semi deserta, dato l’ormai abituale (e spesso non giustificato) ricorso alla partecipazione via web; vuote le postazioni della stampa; ma soprattutto del tutto disabitate le sedie per il pubblico, ormai grande assente dei riti amministrativi.
Mai come in questa consiliatura l’assenza e il disinteresse totale dei cittadini per l’assise comunale sono stati continui e assoluti. Certo, c’è stato il Covid; ma quegli stessi cittadini affollano lidi, ristoranti, stadi, feste patronali…
Essi ritengono evidentemente di nessun interesse ciò che si discute in Consiglio; o meglio ritengono di non avere alcuna possibilità di incidere su ciò che viene deciso nell’assise comunale. E’ certo difficile dar loro torto; eppure in questi 4 anni e mezzo la minoranza, a volte nella sua interezza, a volte separatamente, ha condotto un’opposizione continua, corretta ma decisa, e ha dato battaglia su tutti i punti, non tralasciando alcun mezzo democratico per ostacolare quelle che consideriamo decisioni dannose per la città. E la presenza dei cittadini avrebbe dato certo più forza alle nostre rivendicazioni.
Ma oltre a questa sala vuota e distratta, altre situazioni a dir poco bizzarre, se vogliamo usare eufemismi, si sono verificate il 26: diversi consiglieri di maggioranza che lasciano l’adunata ben prima della sua conclusione, tanto che la mozione più importante proposta dalla minoranza (quella sulla revoca dell’adesione all’associazione Asmel per usufruire di elenchi già predisposti per l’idoneità ai concorsi) sarebbe passata tranquillamente, viste le molte assenze e le astensioni, se all’ultimo minuto non fosse “ricomparso “ online un consigliere di maggioranza.
Abbiamo visto anche un consigliere di minoranza votare più volte insieme alla maggioranza; e abbiamo purtroppo sentito il sindaco facente funzioni rispondere ad un ‘interpellanza con l’invito a cercarsi da soli i dati richiesti su Urbi, il sito che raccoglie tutti i dati amministrativi (!). Risposta di una scortesia rara…
Cose strane accadono dunque in sala consiliare; niente di illegittimo, sia chiaro. Solo che passa regolarmente un messaggio di indifferenza, di disinteresse, a volte di arroganza e di non rispetto per chi sta dall’altra parte.
Se combiniamo tutto questo con l’astensionismo ormai siderale che caratterizza tutte le tornate elettorali, c’è di che essere seriamente preoccupati: la distanza dalle istituzioni, la rinuncia ad esercitare il diritto di scelta avvantaggiano sempre le forze meno propense al confronto democratico, alla consultazione e al coinvolgimento dei cittadini: coloro che ritengono di ricevere una cambiale in bianco valida 5 anni e di poter fare tutto ciò che vogliono perché “ci hanno votato, e se non vi va bene se ne riparla alle prossime elezioni”.
Ma la democrazia, l’unico strumento che abbiamo per garantirci libertà di scelta e di intervento, vive di presenza, di partecipazione, di confronto anche aspro e di discussione: per questo come abbiamo fatto durante la conferenza stampa sulla gestione del parco, invitiamo i cittadini a tenere gli occhi aperti, a far sentire la propria voce, e soprattutto a votare, quando sarà il momento, valutando bene chi e cosa scelgono.
Non ci stancheremo mai di ripetere che sono il silenzio e l’indifferenza a consentire lo stravolgimento della storia e la perdita della libertà».