«Ho il dovere di mettervi coi piedi per terra, esistono due realtà, una formale e una sostanziale». Non ha fatto sconti l’ex Pm simbolo della stagione di Mani Pulite, già due volte ministro e fondatore dell’Italia dei Valori. Antonio Di Pietro è tornato in pubblico ieri mattina a Termoli, dopo molti anni. Solo pochi mesi fa c’era stato un intervento nella sua Montenero di Bisaccia, dopo il periodo di oblio che aveva scelto, almeno con riferimento al Molise. L’occasione è stata quella del service organizzato dal Lions club Termoli Host, per impulso del presidente Domenico Fabbiano, che ha portato sul palco dell’ex cinema Sant’Antonio se vogliamo due facce della stessa medaglia, quella dell’impegno civico e politico. Da una parte Antonio Di Pietro e dall’altra Oreste Campopiano, socialista, il partito che peggio ne è uscito da Tangentopoli. Ma non solo, sui temi di Costituzione-Democrazia-Comunicazione, di fronte a centinaia di studenti degli istituti superiori termolesi Boccardi, Majorana e Alfano, intervenuti come seminario di aggiornamento professionale anche gli Ordini degli avvocati di Larino, col presidente Michele Urbano, e quello dei Giornalisti, con Vincenzo Cimino. Oltre a Fabbiano e a Campopiano, il mondo lionistico è stato rappresentato anche dal vicegovernatore distrettuale Stefano Maggiani e dall’assessore regionale Michele Marone. L’amministrazione comunale di Termoli, invece, ha visto salire sul palco l’assessore Nico Balice. L’evento che ha suscitato molta curiosità, vista la qualità dei relatori, è stato moderato da Antonello Barone. Vi hanno preso parte come uditori anche esponenti delle forze dell’ordine, come il comandante della compagnia adriatica della Guardia di Finanza, Luca Varanese. «La Costituzione è una legge formalmente bellissima, ma l’hanno calpestata. Per garantirvi il vostro futuro – dice Di Pietro agli studenti e a chi era in platea – non dobbiamo fare ipocrisia, ma assumere la responsabilità di trasformare i principi e i valori costituzionali in realtà fattuale. L’ho vissuta come esperienza personale». Di Pietro racconta quanto ha vissuto lui stesso dalla fine della seconda guerra mondiale, con un popolo capace di riscattarsi in modo straordinario, lui è del 1950. Ma ora l’ex magistrato dice che quello spirito, quella reazione eccezionale mostrata rispetto alla disperazione che c’era, la classe dirigente che ne è venuta fuori l’ha tradito, creando un sistema che ha messo a rischio il futuro delle giovani generazioni, con un debito pubblico enorme, frutto di abusi e favoritismi a getto continuo. «E’ mio dovere mettervi sugli attenti, per fari operare un parallelo su quanto studiate a scuola e quello che troverete nella società. La mia esperienza rispetto ai dogmi della Costituzione si basa sul potere giudiziario, applicando norme penali su tutela e repressione dei diritti». Insomma, quasi una lectio magistralis. Di Pietro dice che i tre principi fondamentali hanno vaste lacune. «Tutti siamo uguali di fronte alla legge, ma a chiacchiere; la nostra Costituzione è la più bella del mondo, la più completa, ma sull’azione penale obbligatoria, anche qui sono solo chiacchiere. Ogni persona, infine, è innocente fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, ma nella sostanza con l’avviso di garanzia si è già condannati», e a ricordare bene il suo excursus da magistrato, questa affermazione assume un valore assoluto. «Costituzione, la più bella e la meno applicata. Io ho cercato di fare il possibile per applicarla, ma per aver fatto un processo ne ho subiti oltre 250, ne ho pagato le conseguenze». Si sofferma poi sulla democrazia che la carta costituzionale tutela, ma che la classe politica non tutela adeguatamente e sull’aspetto della comunicazione, dell’informazione, parla di dossieraggi e screditamenti preventivi. «Dovete avere fiducia nel giudizio e dovete temere il pregiudizio, che vedete sui social, al bar e nella società». Meglio 100 delinquenti fuori che un innocente dentro. Parole come pietre, da chi ha un cognome quasi onomatopeico. Il presidente del Lions club Termoli Host Fabbiano ha introdotto il dibattito sottolineando che l’attività di sensibilizzazione porta a trattare temi che vanno dalla cultura alla valorizzazione del patrimonio artistico della città di Termoli, alla trattazione, poi, di alcune tematiche ambientali che, purtroppo, sono divenute emergenze per il pianeta. «Questo service intende trattare il tema della educazione civica, nella convinzione che uno degli obiettivi chiave del suo insegnamento sta nel “costruire competenze di cittadini attivi e partecipi. E’ per questo che abbiamo inteso di coinvolgere il mondo delle scuole proprio per realizzare un momento di confronto e riflessione su detti temi, nella convinzione che la sensibilizzazione debba partire proprio dall’insegnamento e dalla formazione dei futuri cittadini».