Venti favorevoli al comparto balneare. In attesa che la Cassazione si pronunci sulle ordinanze a sezioni unite del Consiglio di Stato del novembre 2021, su cui la Procura generale ha chiesto l’accoglimento del ricorso promosso dal Sib-Confcommercio, la stessa magistratura amministrativa riconsidera la propria posizione, anche se in sede di primo grado. «Il Tar di Lecce ha depositato la sentenza sul ricorso dell’Antitrust avverso la proroga al 2033 applicata dai Comuni di Ginosa e di Manduria. Ad una prima sommaria lettura e con riserva di un commento più articolato si tratta di una sentenza positiva – commenta il presidente nazionale del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione – con questa sentenza, infatti, il Tar di Lecce prendendo atto di quanto chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea lo scorso 20 aprile, sottolinea che sono superate, e quindi inefficaci, le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato poiché spetta allo Stato stabilire la scarsità o meno della risorsa demanio marittimo presupposto per l’applicazione della direttiva Bolkestein. Altro aspetto positivo è l’affermazione della validità della legge 14 del 26 febbraio 2023 cd milleproroghe ivi compreso il differimento al 31 dicembre 2024 della scadenza delle concessioni vigenti. Con questa sentenza si ristabilisce pertanto un corretto equilibrio fra gli Organi dello Stato con i giudici che devono applicare le leggi che il Parlamento emana: non il contrario. Le motivazioni della decisione del Tar di Lecce costituiscono, in tal senso, un importante contributo di chiarezza. Spetta adesso al Governo emanare una nuova legge che, sulla base di quanto accertato dal cd Tavolo tecnico, superi quella Draghi mettendo in sicurezza il settore. Ci attendiamo che lo faccia senza indugio per evitare l’aggravamento di una situazione già di per sé confusa pericolosa per il Paese». Un commento lo abbiamo chiesto anche al presidente del Sib Molise, Domenico Venditti: «Il Tar Lecce ha riaffermato finalmente l’equilibrio tra Organi dello Stato che spetta legiferare e giudici che devono far applicare tali leggi. Come noi già ribadiamo da aprile 2023 la Corte di Giustizia Europea ha in pratica dichiarato superato la sentenza del Consiglio di Stato e dato legittimamente al Governo Italiano appurare se c’è o meno la scarsità della materia, cosa fatta tramite il tavolo tecnico del Governo. Ora spetta ancora al Governo in carica fare una nuova legge che sostituisca quella pasticciata Draghi alla luce dei nuovi fatti (Sentenza Corte di Giustizia europea, tavolo tecnico con l’esito di Non scarsità della risorsa, Tar Lecce che dichiara superata la sentenza del Consiglio di Stato). Siamo fiduciosi che il Governo metti in sicurezza i nostri investimenti il prima possibile per dar continuità alle nostre imprese balneari».