Non è un vero e proprio cluster Covid, ma poco ci manca: cambiano le regole d’accesso nel reparto di Medicina interna all’ospedale San Timoteo, come disposto dal direttore del reparto, il dottor Egidio Del Vescovo. «Vista la recrudescenza dei contagi da Sars-Cov 2 e alla luce della recente nota che dispone l’allestimento di stanze di degenza per pazienti Covid positivi si dispone quanto segue: le visite ai pazienti Covid positivi non sono consentite; le notizie saranno fornite dai medici di reparto negli spazi antistanti le degenze (ambulatori) o telefonicamente (0875-7159515). Per i restanti pazienti è consentita la visita di un solo familiare, dalle 13 alle 14, prevista effettuazione di tampone rapido antigenico. L’accesso è consentito solo con mascherine ffp2 o ffp3». Intanto, sempre in vista dell’Open Day vaccinale di sabato e collegandosi proprio alle positività ospedaliere, rincara la dose il patologo clinico Asrem, dottor Giancarlo Totaro. «Fine della pandemia e fine della emergenza sono due cose diverse. Sta anche a noi prevenire che questa nuova epidemia di Covid si trasformi in una nuova emergenza. La pandemia è in carico al giudizio dei sanitari mentre l’emergenza ed i provvedimenti sociali restrittivi sono in carico alla “politica” che decide quando e quanto l’evento epidemiologico possa essere tollerato e accettato senza restrizioni ,con restrizioni parziali o assolute. Non si commettano gli errori di ruoli tra politica e medicina che si sono verificati durante la prima pandemia di Covid non solo in Italia. Se il virus a livello mondiale circola la pandemia non debellata. Questo vale per il Covid, l’influenza o qualunque virus. La società, ad esempio nei confronti dell’influenza (che ogni anno dà migliaia di morti) e tante altre malattie endemiche e pandemiche, ha ritenuto che la mortalità sia “accettabile” e quindi non si prevedono restrizioni e ci si può convivere senza limitazioni alla vita sociale. Per il Covid al momento siamo ad un gradino quasi equivalente per quanto riguarda le restrizioni. Ma con la differenza che il Covid è ancora una patologia infettiva relativamente nuova e pertanto tutti siamo speranzosi che presto possa diventare una patologia accettabile per gravità e mortalità. Con queste premesse tra epidemiologia di pertinenza sanitaria e accettazione del livello massimo di tolleranza degli eventi luttuosi con l’indicazione di eventuali restrizioni di competenza politica è chiaro che ogni individuo dovrebbe adottare ogni precauzione di prevenzione con comportamenti appropriati di igiene profilassi . In altre parole ognuno deve, ove possibile, si dovrebbe attivare, nel rispetto altrui e collettivo, nell’ usare le mascherine quando c’è una malattia respiratoria soprattutto nei luoghi affollati ma soprattutto procedere alla vaccinazione Covid irrinunciabile nei soggetti fragili ed anziani. Quindi considerando che dal punto di vista sanitario ed epidemiologico il Covid è sicuramente molto presente ognuno deve aiutare la politica a non dover prendere decisioni di restrizione della libertà personale come è già successo. Si usino senza vergogna le mascherine e soprattutto bisogna che almeno i soggetti fragili procedano a farsi vaccinare e si approfitti dell’open day di sabato 16 dicembre 2023».