Dolore, rabbia, sofferenza, speranza. Tanti sono i sentimenti che si affastellano in questi giorni dopo il tragico schianto avvenuto lunedì pomeriggio sulla statale 16, costato la vita al 13enne Flavio Cistullo, col padre che è ricoverato in Rianimazione all’ospedale Cardarelli e che lotta ancora per restare in vita. L’inchiesta per omicidio stradale prosegue, con gli agenti della Polizia stradale della questura, intervenuti sul posto 3 giorni fa, coordinati dalla Procura di Larino. Al momento sul coinvolgimento di una terza autovettura, oltre alle due principali e al pullman non vi sono conferme. Intanto, ieri è stata aperta la camera ardente e tantissima è stata la gente che si è recata a salutare Flavio, di cui oggi vengono celebrati i funerali, alle 15, nella chiesa di San Timoteo. Ma polemiche ci sono state sui social, perché Orazio Sassani ha così raccontato come sia andata la dinamica del soccorso dopo il terribile incidente della statale 16. «L’incidente di lunedì ha turbato tutti, la morte di un bambino, figlio di questa terra, che per curarsi andava in Abruzzo, può definirsi solo una tragedia. La tragedia poteva essere doppia, perché il papà del bambino, in gravissime condizioni è stato rifiutato dagli ospedali di Chieti, Pescara, Foggia, San Giovanni Rotondo e Bari, ma solo grazie alla bravura dei nostri sanitari di Termoli, che nonostante la precarietà della struttura e delle strumentazioni, sono riusciti prima a stabilizzarlo e poi al Cardarelli di Campobasso a tenerlo sotto osservazione in rianimazione. La sanità pubblica nella nostra regione deve essere un diritto perché non tutti hanno il tempo di scegliere il miglior ospedale per la problematica e poi andarci, nelle urgenze il fattore tempo, come le distanze sono essenziali ed il Molise merita almeno un ospedale degno di tale nome per poter affrontare qualsiasi situazione. Il Molise ha urgente bisogno di sanità, sanità sana, sanità pubblica perché la salute è un diritto fondante della nostra costituzione». Non solo, pare che dopo il terribile scontro, non subito ci sia stato chi si è fermato a prestare soccorso. Intanto, sulla gestione ospedaliera del politrauma, nuovo intervento del dottor Giancarlo Totaro. «Non è concepibile che nei casi di politrauma maggiore (come la traumatologia della strada, grave infortunistica sul lavoro, domestica etc.) e patologie complesse tempo dipendenti (vedi grandi ustionati e altro) in Molise si debba dipendere totalmente da ospedali fuori regione e sperare che ci siano posti disponibili ad accogliere i pazienti provenienti dal Molise. E quando non c’è posto negli ospedali fuori regione cosa succede? Che bisogna accontentarsi di quanto offre il convento ed affidarsi alla buona sorte? L’unica cosa garantita è il massimo impegno di tutto il personale in servizio nella stabilizzazione e trasporto. Esiste in Molise un noto problema del trattamento delle patologie gravi e complesse tempo dipendenti ancorché del politrauma maggiore compresi gli incidenti stradali in una regione dove non esistono ospedali con il Dea di II° livello. In un incidente come accaduto sulla Statale 16 in basso Molise nasce il problema vitale di come affrontare il politrauma maggiore (come ho detto molte volte in tempi non sospetti lontano da eventi acuti come questo) e bisogna trattare con le strutture extraregionali per l’appropriato trasferimento ed affidarsi alla buona sorte della disponibilità di posti. Non è un problema che si può affrontare solo a livello regionale perché c’è bisogno di una revisione che richiederebbe il potere decisionale delle leggi dello stato con la rivisitazione dei Lea che includano l’assistenza regionale di specie anche in quelle regioni, come il Molise con meno di 300mila abitanti, nella quali non è previsto un ospedale di II° livello. Può anche accadere che non sia possibile il trasferimento fuori regione in ambienti appropriati allora bisogna affidarsi a quanto offre il “convento” e contare sulle capacità professionali degli operatori delle strutture esistenti in regione dove ogni operatore farà ordinariamente sempre il massimo possibile, come nel caso dell’incidente accaduto, nella speranza che sia sufficiente a salvare la vita ed a prevenire le conseguenze invalidanti. Infatti non sono previsti tutti i servizi idonei in ospedali Dea di I° livello e ospedali di base presenti in Molise per trattare sempre con certezza organizzativa il politrauma maggiore, manca la polispecialistica integrata idonea, manca per esempio la specifica rianimazione pediatrica e manca l’elisoccorso/elisuperficie ospedaliera h24. Risultato è che nessuno dei feriti di ieri poteva essere trattato compiutamente all’ospedale di Termoli ma poteva solo al massimo essere stabilizzato nei parametri vitali ed essere trasportato in un’altra struttura ospedaliera la maggior parte delle volte fuori regione su gomma se tutto va bene e c’è ricettività. Infatti l’unico sopravvissuto dopo essere stato adeguatamente trattato è stato anch’egli opportunamente trasferito per le cure multi specialistiche coordinate in un’altra struttura ospedaliera. Dato quanto premesso si rinnova l’appello a tutti i rappresentati politici eletti in Molise al parlamento italiano ed al consiglio regionale, di ogni partito, di continuare a lottare perché si dia al Molise un Sistema Sanitario Regionale compiuto e identico nella sua completezza di assistenza a 360 gradi equivalente a quello di tutte le atre regioni italiane. Certo questo percorso non lo può fare l’Asrem».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.