«Per acclarare il tuo pensiero sulla legge Calderoli e per conoscere come ti comporterai nell’aula del Senato, mi farebbe molto piacere che tu venissi ad un incontro pubblico che il nostro Movimento ha organizzato sull’argomento per domenica 14 gennaio (oggi, ndr), a Termoli, alle ore 18, nella saletta al piano terra del palazzo della Curia, in piazza Sant’Antonio. L’incontro, naturalmente, è pubblico e colgo l’occasione per invitare a partecipare anche qualsiasi lettore di questa mia lettera. Con l’augurio di vederci domenica, ti saluto». E’ questo l’invito formulato dall’ex sindaco Vincenzo Greco, ora espressione del circolo di Termoli del Movimento di Equità territoriale (Met), di cui è referente nella nostra regione, al senatore molisano Costanzo Della Porta, che del progetto di legge è relatore a Palazzo Madama. Una lettera aperta in cui si estrinseca il pensiero contrario alla riforma sull’autonomia differenziata.«Gentile senatore Costanzo Della Porta, la ragione di questa mia lettera sta nel fatto che martedì prossimo, 16 gennaio, inizierà al Senato la discussione per l’approvazione del Ddl presentato da Calderoli, ministro del governo Meloni, per l’attuazione dell’”Autonomia Differenziata” prevista dal 3° comma dell’art.116 della Costituzione. Il disegno di legge è stato già licenziato dalla competente Commissione ed il testo che ne è sortito è sostanzialmente lo stesso concepito da Calderoli nell’ultima stesura del marzo scorso, salvo piccole modifiche pressoché ininfluenti. E tu, senatore, di questo Ddl sei stato relatore nella Commissione del Senato, insieme ad un tuo collega della Lega. Ricorderai che sin dagli ultimi giorni del 2022 presi l’ardire di contattarti su whatsapp, inviandoti qualche post che sollecitasse in te una particolare attenzione a questo pericolosissimo argomento, l’Autonomia Differenziata, molto scottante e che dal 2014 sta facendo il suo corso in modo sotterraneo e silenzioso, come un fiume carsico, subdolamente posto al riparo, con cura maniacale, da parte di tutta la politica e di tutti i partiti di sinistra e di destra, oltre che dei potentati del Nord dell’economia e delle comunicazioni, da ogni possibilità che i cittadini ne abbiano pubblica conoscenza. Da qui nessuna discussione, né alcuna comunicazione su giornali e TV e solo qualche rarissimo accenno da parte di qualche partito o di qualche sindacato, ma con tanta, tanta ipocrisia e forse più per lavarsi la coscienza. Per il resto silenzio assoluto. Si parla di treni indebitamente fermati, del marito della Meloni, di ferimenti a colpi di pistola da parte di onorevoli, ecc., ma dell’Autonomia Differenziata non si può e non si deve. Quando poi seppi, ai primi di maggio 2022, della tua nomina a relatore, ti feci giungere l’eco della mia preoccupazione e della mia netta contrarietà a tale sortita legislativa, formulata per iniziativa della Lega Ladrona, ma che il tuo partito è sembrato fin dall’inizio di voler avallare in una sorta di scambio: io (F.d’I.) ti approvo l’Autonomia Differenziata e tu (Lega) mi approvi la riforma del Presidenzialismo, cioè l’elezione diretta del capo del governo. Perciò ti invitai a far conoscere al tuo elettorato il tuo pensiero sull’argomento, facendone con me e/o con altri, se tu lo avessi voluto, un pacato dibattito alla luce del sole e quindi in sede pubblica. E tu mi rassicurasti che prima o poi avremmo avuto modo di confrontarci. Da allora non ho più insistito, ma ti ho mandato la lucidissima e purtroppo molto pessimistica relazione tenuta dal prof. Adriano Giannola, presidente della Svimez, in un incontro dell’aprile scorso a Napoli promosso dal nostro Movimento. Giannola, peraltro neanche meridionale, è una delle persone che più di altri da alcuni decenni studiano e seguono con apprensione l’acuirsi del divario tra il Nord e il Sud dell’Italia il quale, come tu sai, è l’essenza della cosiddetta “Questione Meridionale”, ancora tutta da risolvere dopo 162 anni. Ora, per via dell’approfondimento che hai avuto modo di fare, facilitato anche dalla tua professione, non può esserti sfuggito che l’approvazione del DDL Calderoli importerà, in termini di spesa pubblica, un’ulteriore occasione di saccheggio da parte delle Regioni ricche del Nord delle risorse che dovrebbero spettare alle povere Regioni del Sud. Infatti, se è vero che nella nostra Italia secondo la Costituzione siamo tutti portatori degli stessi diritti, quale che sia il luogo di nascita e di domicilio di ciascuno, allora puzza di incostituzionalità lontano un miglio la pretesa di quelle Regioni ricche del Nord di farsi finanziare l’attribuzione di funzioni statali con una percentuale delle “imposte erariali” versate per reddito “maturato” (e non “prodotto”) in quelle stesse Regioni, come il testo licenziato dalla tua Commissione continua a prevedere. Insomma, l’obiettivo vero di queste Regioni ricche del Nord non sembra essere l’amore per l’amministrazione regionale presunta migliore di quella statale, ma il trattenimento del cosiddetto “residuo fiscale”, cioè del surplus contabilmente a loro attivo che esse riscontrano dalla comparazione tra ciò che viene versato allo Stato per imposte erariali dai cittadini e dagli enti la cui residenza e sede fiscale sta nei loro territori e il quantitativo di spesa pubblica che lo Stato eroga in quegli stessi loro territori. A parte, poi, ogni altra considerazione sui furti che continuamente, dal 1860, con la conquista a mano armata dei nostri territori fatta dallo Stato Piemontese e dai Savoia, sono stati perpetrati a danno dei territori e delle popolazioni meridionali. Questi scippi vengono ancora oggi perpetrati: pensa al saccheggio di questi ultimi tempi delle risorse del Pnrr che, come tu sai, al nostro Sud sarebbero dovute spettare per non meno del 70%, secondo i criteri adottati dall’Europa per quantificare le quote da attribuire a ciascuno dei 27 Stati membri, che con il passato governo Draghi furono fissate per il Sud in una quota del 40% ma che, a giudicare da quello che fino ad oggi è stato speso nel Sud rispetto al resto del Paese, sarà grasso che cola se gli resterà accreditato il 10%. O pensa, ancora, alle iniziative scervellate del ministro Fitto, che vorrebbe finanziare i Lep con i fondi di sviluppo e coesione (Fsc), che già sono del Sud per l’80%, che non vengono attribuiti al Sud e che vengono tenuti in stand by (e avrai sentito in proposito le rimostranze del presidente della Campania De Luca) in attesa di metterli a disposizione delle efferatezze di Calderoli. Inoltre, se diventasse legge il Ddl leghista, si fisserebbe con “legge cosiddetta rinforzata” che le intese, ad esempio, sottoscritte dal capo del Governo (nel nostro caso Meloni) e i presidenti delle Regioni che fino ad oggi ne hanno fatto richiesta (nel nostro caso Fontana, Zaia e Bonaccini), con cui verrebbero regolate le attribuzioni di nuove funzioni dallo Stato a queste Regioni, resterebbero immodificabili se non con il consenso sia dello Stato che delle Regioni, e che in fatto di spesa pubblica alle Regioni del Sud anche in futuro potrà al massimo spettare solo quello che hanno avuto fino ad oggi, cioè meno delle Regioni del Nord, mentre a queste ultime sempre più, anche oltre quello che hanno ricevuto finora, perché tratterrebbero la gran parte del loro residuo fiscale per finanziarsi le nuove funzioni acquisite. E sì che, secondo i calcoli grosso modo concordanti fatti dall’ufficio statale dei Conti Pubblici Territoriali, dalla Svimez, dall’Eurispes, dalla Banca d’Italia, quantomeno dal 2001, anno delle modifiche del Titolo V della Costituzione, ad oggi il Governo Italiano depriva il Mezzogiorno di oltre 60 miliardi l’anno per riversarli nei territori e per servizi ai cittadini delle altre parti d’Italia, prevalentemente del Nord. E già la cosa viola patentemente il principio costituzionale di uguaglianza di tutti i cittadini di uno Stato. Ora, Senatore, questo meccanismo dissennato portato dalla legge Calderoli manderebbe a farsi benedire anche l’altro grande principio costituzionale, quello della solidarietà tra appartenenti allo stesso Stato e, con il riconoscimento per legge della cosiddetta “spesa storica”, fisserebbe definitivamente anche dal punto di vista costituzionale che i territori del Sud e i loro abitanti scadono irritrattabilmente a territori e cittadini di serie B, con il rischio di spaccare l’unità della Nazione. Per queste e per altre ragioni, che qui non è il luogo di approfondire, ma che a te certamente non saranno sfuggite, io ritengo scellerata questa legge, da cui conseguirebbe un impoverimento ulteriore certo di noi meridionali e delle nostre terre e un serio pericolo per la stessa unità nazionale. E allora mi sono chiesto: come si orienterà il nostro Senatore Della Porta nell’aula del Senato durante le votazioni? Si sarà convinto della pericolosità e quindi della inaccettabilità della legge Calderoli, richiesta e tanto agognata dalle Regioni del Nord Lombardia e Veneto a trazione leghista ed Emilia Romagna a trazione di sinistra e con la Liguria, il Piemonte e la Toscana già in panchina in attesa di scendere in campo? E avrà il coraggio di disubbidire al diktat del suo partito e del suo schieramento politico, votando virilmente contro, anche a scapito della sua carriera politica, oppure abbasserà la testa, oltre che la schiena, come tante volte abbiamo visto fare agli uomini politici del Sud? Questi, salvo poche eccezioni, nei rapporti di forza con il Nord e i suoi centri di potere usano ficcare la testa sotto la sabbia fingendo di non sapere, non vedere, non sentire, quando addirittura non vengano usati, proprio per il loro essere meridionali, per fare il lavoro sporco di rendere più facile al popolo della colonia del Sud di digerire una decisione che sicuramente lo penalizzerebbe. Pica, il senatore abruzzese, docet! E docet anche come facemmo noi italiani con “gli ascari” nelle nostre ex colonie di Eritrea e di Somalia o come fecero gli inglesi in India con gli ufficiali nominati tra gli stessi indiani: agli uni e agli altri veniva ordinato di tenere a bada il loro stesso popolo con qualunque mezzo, anche sparandogli addosso».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.