La scommessa Gigafactory non ha solo rilevanza nazionale, ma europea, l’ha ribadito ieri mattina il leader della Fim-Cisl, Roberto Benaglia. Cominciano a diventare sempre più assidui i momenti di confronto sul futuro scenario automotive e chiaramente il riferimento alla realizzazione della Gigafactory nell’attuale sito Stellantis di Termoli è questione strategica per l’intero comparto industriale italiano. Il numero uno della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, ha partecipato a un incontro dell’esecutivo interregionale di Abruzzo e Molise, ospitato nella sede adriatica, occasione per rilanciare sia la vertenza occupazionale, ancora avvolta dall’incertezza, oltre alle incognite sul mercato delle vetture elettriche, appuntamento che venuto dopo la presentazione ufficiale di tre giorni fa a Rivolta del Re.
« Per noi è molto importante. Abbiamo seguito questo progetto da tempo, ma vogliamo vedere apposta la prima pietra. Noi stiamo andando su due fronti uno ovviamente è quello della vertenza nazionale, il confronto al Mimit che deve costruire le condizioni contrattuali, per cui ci sia un investimento che punti a un’occupazione sostanziosa, di qualità. Sappiamo che tantissimi lavoratori dovranno riconvertirsi professionalmente, è uno dei temi del cambiamento del lavoro, con soprattutto l’economia digitale e l’economia in transizione ecologica, ma non vanno lasciati da soli, bisogna costruire strumenti e soluzioni affinché questo processo sia guidato e pilotato nel tempo, dando sicurezza alle persone. Poi dobbiamo riuscire a far partire la costruzione di questi moduli sappiamo che è un investimento molto lungo, c’è un confronto con gli enti locali che sollecitiamo, ovviamente, a essere attivi propositivi e disponibili. Speriamo già nelle prossime settimane l’avvio un investimento che porterà a Termoli nel futuro di un’automobile che in grandissima transizione, ma che ha bisogno di grandi risposte. Noi contiamo molto di poter conseguire un risultato occupazionale, sociale e industriale molto forte. Ovviamente un investimento che guarda non ai prossimi tre anni, ma i prossimi 30 anni e la stessa multinazionale non è oggi in condizioni di dire esattamente questo mercato dei veicoli elettrici come sarà. Sono previsti tre moduli e 3 moduli dovranno essere realizzati, ovviamente riguardano molto gli stabilimenti italiani perché è chiaro che la collocazione è molto vicina alle grandi piattaforme di Melfi, di Cassino e di Pomigliano, ma non bisogna fermarsi qui, la Gigafactory di Termoli deve essere uno dei principali fattori europei della capacità di Stellantis di stare dentro la transizione ecologica e quindi la multinazionale dovrà confrontarsi con noi per dare queste certezze. C’è ancora molto da fare, ma noi combatteremo e negozieremo, vogliamo un risultato ambizioso sul piano occupazionale che appunto non riduca l’occupazione e non lasci lavoratori da soli, e diventi soprattutto un grande volano per il territorio. Sarà un’occupazione di grande qualità, poter portare in futuro ingegneri specialisti, credo che sia un valore aggiunto anche nel rapporto con i ragazzi del territorio che vogliono studiare, una grande occasione di questo territorio con fiducia».