Si entra davvero nel vivo della conferenza dei servizi finalizzata a concedere o meno parere favorevole alla realizzazione dell’impianto denominato Eolico Offshore Molise, al largo della costa molisana e lambendo l’area protetta delle Isole Tremiti. A prendere posizione, adesso, è l’associazione Armatori Pesca del Molise, attraverso la legale rappresentante, Paola Marinucci. Per gli armatori non ci sono margini di compatibilità con l’attività di pesca professionale, nemmeno con la revisione progettuale al centro di questa nuova fase di escussione dei pareri, «E’ pervenuta alla Capitaneria di Porto l’istanza per la realizzazione di un impianto eolico offshore denominato “Eolico Offshore Molise” da ubicarsi indicativamente nello specchio acqueo antistante le coste dei Comuni di Montenero di Bisaccia, Petacciato, Termoli e Campomarino ad una distanza minima di 25 km e come punto di approdo sulla costa situato nei pressi dell’abitato del Comune di Termoli vicino al canale di bonifica del consorzio posto a circa 200 metri dalla foce del Fiume Biferno. Il progetto prevede l’istallazione di n. 120 aereogeneratori posti su piattaforme galleggianti in una area complessiva richiesta in concessione di mq. 295.265.860,21 di cui: mq. 168.094.151,80 oltre il limite delle acque territoriali, specchio acqueo che ospiterà n. 67 aereogeneratori, stazioni offshore flottanti e porzione di cavidotti marini; mq. 33.854.924,47 entro il limite delle acque territoriali, specchio acqueo che ospiterà n. 13 aereogeneratori, stazioni offshore flottanti e porzione di cavidotti marini; mq. 51.375.558,20 oltre il limite dele acque territoriali, specchio d’acqua che ospiterà n. 22 aereogeneratori, stazioni offshore flottanti e porzione dei cavidotti marini; mq. 41.971.639,74 entro il limite delle acque territoriali, specchio acqueo che ospiterà n. 18 aereogeneratori, stazioni offshore flottanti e porzione dei cavidotti marini; mq. 149.586,00 entro il limite delle acque territoriali, specchio acqueo che ospiterà il cavidotto marino a tensione 380 KV di collegamento alla terra ferma. Per un totale di circa mq. 295.445.858,00 di specchio acqueo. Pertanto, con riferimento al vaglio preliminare in ordine alla sicurezza della navigazione e alla compatibilità delle strutture costituenti l’impianto con le atre attività marittime da effettuarsi da parte di codesta Spett.le Autorità Marittima con la presente si osserva quanto segue: L’impianto, seppur apprezzato come sostegno alle energie rinnovabili, non è affatto compatibile con l’attività principale del porto di Termoli e della risorsa mare della Regione Molise, ovvero della pesca professionale marittima svolta nel Molise da circa 86 unità di cui 48 a strascico ovvero autorizzati alla pesca come segue: n. 9 unità autorizzati alla pesca locale fino a 12 miglia dalla costa; n. 17 autorizzati alla pesca ravvicinata fino a 20 miglia dalla costa; n. 22 autorizzati alla pesca ravvicinata fino a 40 miglia dalla costa; inoltre: 10 autorizzati alla pesca delle vongole, 25 autorizzati alla pesca artigianale, 3 autorizzati alla maricoltura. L’area richiesta dalla società istante Maverick srl va a insistere per circa mq. 300.000.000 di specchio acqueo ed è compresa tra l’area di concessione di coltivazione a terzi e già in parte vietato alla pesca e la zona di protezione speciale delle Isole Tremiti, anch’essa vietata in parte alla pesca, oltre alle aree interdette della acquacoltura. Inoltre a nord ovest dell’impianto richiesto, e a soli circa 5 miglia, già insiste la previsione di un altro impianto da realizzare come da OR indicate in progetto, di cui si allega stralcio planimetrico. L’area interessata parte da circa 11 mg. dalla costa e si espande per una distanza di circa 14 miglia di latitudine e circa 10 miglia di longitudine. Un’area di pesca enorme che si andrebbe a perdere con pesantissime ripercussioni negative sulle attività economiche e con un aggravio spropositato di spesa di carburante per aggirare l’area e arrivare in altre zone di pesca o per rientrare in porto. Inoltre, in caso di condimeteo avverse o di altre situazioni di gravità si potrebbe creare pericolo per il sollecito e immediato rientro in porto. Si consideri inoltre la distanza minima dal campo Rospo Mare di circa 1.5 miglia e che il canale tra le sezioni è di meno di 1 miglio. Pertanto si pregano i comandi che ben conoscono le problematiche legate alla navigazione, di voler attentamente valutare la compatibilità dell’impianto con le attività di pesca e che ogni eventuale loro determinazione per la sicurezza della navigazione non porti soltanto a misure limitative per le imprese di pesca ma anche e soprattutto a misure cautelative per le stesse e per l’indotto, e a misure di gestione minori relative allo sforzo di pesca. A tal proposito si auspica che la Maverick srl e qualsiasi altra società che realizzerà l’impianto provvederà a definire con tutte le associazioni di categoria operanti nel porto di Termoli e nella Regione Molise, con cui vorrà prendere diretti accordi, eventuali misure compensative e gestionali per le imprese di pesca anche tramite interventi e tavoli di confronto presso le Autorità competenti. Si resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e si porgono cordiali saluti e sentiti ringraziamenti».