TERMOLI. «Il cambiamento sostanziale dello specchio d’acqua del nuovo progetto, in aree prima non occupate, si configura come un nuovo impianto, quindi come una nuova richiesta che, pertanto, implica la necessità di concludere negativamente la procedura avviata il 3 ottobre 2022 e avviare una nuova procedura, prevedendo un nuovo periodo di pubblicazione». Primo rilievo formale nelle osservazioni che il comitato civico costituito dalla Casa dei Diritti e numerose altre associazioni sono state presentate alla Capitaneria di Porto. Ma nella conferenza stampa organizzata ieri mattina, nella sala diocesana “Ecclesia Mater”, dove l’avvocato Laura Venittelli, che della Casa dei Diritti è presidente, ha lanciato chiare invettive di natura politica sul progetto dell’Eolico Offshore Molise, svelando all’opinione pubblica locale come una compagine societaria coinvolta nel progetto, la Green Bridge, abbia finanziato la Lega. Otto pagine zeppe di osservazioni, quelle consegnate nei termini dal comitato civico, assieme alla “Casa dei Diritti delle persone Ets”, ci sono Konsumer Italia Molise Ets, Assonautica Campobasso, Consorzio Termolisemare, Discoli del Sinarca, Federcoopesca Molise, Società Cooperativa Pescatori Molisani e Lipu. Osservazioni che contestano una modifica che peggiora il primo progetto, si avvicina di 5 km alla costa, invade la Zps delle Isole Tremiti e mette definitivamente la parola “fine” alle attività di pesca, al traffico navale, al turismo, alla bellezza della nostra costa, alla riqualificazione di intere aree del nostro territorio, allo sviluppo futuro della nostra bellissima città e, per questo, deve essere fermamente combattuto. La Venittelli ha tuttavia voluto anche ribadire i risultati portati sin qui a casa, come quello della eliminazione della centrale di idrogeno. «Diventerà un’area In concessione come se fosse un’area privata di 219 km quadrati nei quali non si potrà fare nulla. Lo dicono loro nel loro progetto, a differenza di quello che hanno sostenuto anche con comunicati stampa, ovverosia che l’energia del parco eolico non arriverà al popolo molisano». Insomma, per foraggiare energeticamente le aziende del Nord si dovranno mettere a repentaglio quelle locali di stampo ittico e turistico, rinunciare alla navigazione. Un’altra situazione impattante è lo spostamento verso le Isole Tremiti. «L’altra novità è che il progetto avanza di 5 km verso la città, loro stessi dicono che le pale saranno visibili a 34 km, questi sono addirittura a 21». Infine, il siluro politico: «Noi abbiamo timore che questo progetto che ha già visto il parere favorevole del comune di Termoli, vada avanti, tra le società c’è chi ha finanziato La Lega Nord», la Venittelli riferisce di una pubblicazione apparsa su Repubblica giorni fa. Il mondo della pesca aderisce a questa battaglia. «Lo sforzo di pesca ci vedrà ridurre le aree del 30% secondo quanto ha voluto la Commissione europea – tuona Domenico Guidotti – adesso ci mettiamo anche le pale eoliche a 5 km da Termoli, quindi il pescatore ormai è a rischio di estinzione, quindi non possiamo che non essere d’accordo, in pericolo la sopravvivenza non solo dello strascico, ma anche delle vongole. Noi abbiamo presentato assieme ad altre associazioni una serie di rilievi, ma non escludiamo di varare anche forme di protesta diverse».