L’incontro di lunedì scorso al circolo dem ha segnato il futuro percorso del centrosinistra verso le amministrative di giugno, quello del tavolo a 4 gambe, a cui partecipano Movimento 5 Stelle, lo stesso Pd, ovviamente, Costruire democrazia e la civica espressione dell’ex sindaco Angelo Sbrocca, che verrà esteso a Socialisti e Italia Viva. Le decine di iscritti riunite al Café de Paris, in via Abruzzi, hanno dato mandato al commissario di circolo Antonio Giuditta, al segretario di federazione Oscar Scurti e al segretario regionale Ovidio Bontempo, di prendere parte ai futuri tavoli che si organizzeranno. Ma questo assioma non è digerito da tutti e c’è chi persino ha messo in dubbio il numero dei 50 presenti, dicendo che non ce ne sarebbero stati più di 25-28. Guerra dei numeri? Ma non solo, nell’incontro immortalato sui social tra Laura Venittelli ed Elly Schlein a Vasto, pare sia stato chiesto per voce e firma degli iscritti di porre fine al commissariamento del circolo, in linea con l’istanza “dei nove” già trasmessa allo stesso Antonio Giuditta. Insomma, muro contro muro e proprio Laura Venittelli, ieri ha così dipinto gli scenari in evoluzione: «Termoli si avvicina alle amministrative ed il fermento in città e’ superiore alle attese di qualche mese fa. La voglia di “cambiare registro” si percepisce, si respira! Le politiche fallimentari di Giorgia Meloni e soprattutto del neo Presidente Roberti che, oltre ad aderire convintamente al progetto “ spacca Italia “ dell’Autonomia differenziata, sta assestando il colpo finale a noi molisani ed a noi termolesi aumentando, nella misura che rappresenta il massimo in Italia, le tasse ai cittadini ( addizionale Irpef in deroga al limite previsto dalle norme vigenti) senza garantire, in cambio, i servizi minimi ai cittadini (scuole sicure, viabilità, trasporti, sanità, sostegno alla povertà dilagante che vede ridotta, sempre di più, la “ coperta di intervento”) creano un clima è favorevole alla creazione di una coalizione larghissima che comprenda ( Foggia docet) liste e raggruppamenti civici che intendono partecipare “ insieme “, con programma condiviso alla scelta di un candidato sindaco. Un candidato rispecchi tutte le anime della coalizione che intenda opporre, con il contributo di tutti, a Francesco Roberti un’idea diversa di città. Per fare questo è necessario allargare al massimo la coalizione, senza arroccarsi su rendite di posizione o su scelte fatte al di fuori della discussione con iscritti, partiti , elettori, movimenti del cs, sinistra e mondo politico centrista che, tutti insieme, al posto di sigle vuote prive di iscritti e sostenitori, possono mettere non solo il consenso popolare ma , e soprattutto , idee ed una visione di Termoli come città marinara, turistica, e solidale, aperta alla soluzione delle difficoltà dei meno abbienti, aperta alle idee dei nostri giovani che chiedono spazi di aggregazione e spazi culturali sino ad ora negati; una città che si liberi da logiche affaristiche che l’hanno trasformata tanto da renderla, a chi come me l’ama da sempre, quasi irriconoscibile. Si apra il tavolo politico a tutte le formazioni , ai movimenti civici che da mesi lavorano al programma della città ed anche alle opposizioni presenti al Comune di Termoli che in questi ultimi anni hanno presidiato e denunciato le azioni degli amministratori di Cd- Se il Pd, primo partito uscito dalle regionali del 2023 ed il M5s vogliono, assieme a Cd, vincere questa partita possono farlo solo con la condivisione di programmi e candidature al di fuori del tavoli a tre gambe ( sostenuto di “ sigle”) ma allargandosi, senza imposizioni e preconcetti a tutti coloro che condividono con noi un’idea diversa di città. Solo con un ritrovato spirito di unità si può vincere la partita di una Termoli diversa! Io ci credo e voi Aggiungo questo. Inoltre, perseverando con i tavoli a 2-3 gambe con “sole sigle” e “senza liste con nomi veri” si vuole aiutare il centrodestra». Nelle stesse ore a prendere posizione è stato l’avvocato Oreste Campopiano: «La scadenza elettorale della tarda primavera sta creando in Città un clima di fibrillazione che attraversa partiti e coalizioni. Corrispondentemente si avvertono evidenti segnali di smarrimento nella società civile che subisce la già esistente distanza dalla cd società politica.
Questo corto circuito rischia di allontanare ulteriormente i cittadini dal voto, minando quel principio di evidenza costituzionale che vede nella rappresentanza il nucleo della democrazia e della partecipazione.
Le liturgie ed i rituali dei partiti, di fatto gestiti da piccole consorterie autoreferenziali, lungi dall’avvicinare ed interpretare le tante diversificate aspettative e necessità del territorio, rischiano di approfondire ulteriormente quel fossato che purtroppo si va consolidando, contribuendo al degrado del sistema ed alla conseguente ingovernabilità delle istituzioni.
Serve un confronto vero. Servono scelte condivise tra i partiti ,le associazioni ,le formazioni civiche, il mondo variegato del volontariato .
Servono scelte programmatiche concrete, utili e possibili.
Serve la condivisione delle parti sociali e delle categorie su una idea programmatica che sia anche di prospettiva a medio e lungo termine perché Termoli ed il suo hinterland si trova in questo delicato momento storico nella favorevole opportunità di riavviare una fase di crescita e di sviluppo.
Allora vanno evitate innanzi tutto le fughe in avanti. Si faccia prevalere nei partiti e nelle coalizioni la logica del confronto vero, sui temi, sui programmi e sulle persone che dovranno essere chiamate ad interpretarlo, in una logica di squadra e non solo individuale. Se si terrà conto del presente e del futuro della Città e ciascuno degli interpreti saprà sedere ai tavoli di confronto senza escludere nessuna delle varie componenti, le prossime elezioni concretizzeranno un appuntamento con la storia e con il futuro economico e sociale del territorio. Scelte unilaterali, specie se calate dall’alto senza la preventiva condivisione, sarebbero di contro una poco credibile oltre che inaccettabile soluzione». A chiudere il trittico degli interventi è stata Patrizia Manzo, del M5S, che denuncia l’assenza del dibattito politico e peraltro non solo su Termoli. «Siamo nell’assenza più totale del dibattito politico, schiacciato da strategie partitiche volte esclusivamente all’affermazione del più forte ma che di interesse generale non ha nulla- continua- Una filosofia politica è progressista quando persegue riforme e innovazioni per un progresso sociale, economico e politico. Tra pochissimi mesi saremo chiamati al voto per eleggere i nuovi consigli comunali delle due fra le più importanti città molisane: Termoli e Campobasso.
Impantanati nella scelta del candidato sindaco – a Termoli, poi, un nome già c’è ed è di dominio pubblico dall’estate scorsa ma nessun partito vuole intestarselo (chissà perché?) – si dimenticano i temi, l’entusiasmo, i programmi, i dibattiti pubblici, il coinvolgimento della società civile e i confronti su quanto realmente di progressista si vuole proporre e perseguire. Si rischia di restare “conservatori”».

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