Dallo scorso 20 febbraio il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Timoteo di Termoli ha una nuova guida, quella di un medico che da tanti anni è in servizio in quella corsia, parliamo di Saverio Flocco. Obiettivo di questo incarico, nell’ambito dei concorsi promossi dall’attuale governance dell’Asrem, è rilanciare l’attrattività di un Punto nascita che ha subito due provvedimenti di chiusura a cavallo di due anni e altrettanti ricorsi al Tar. Ma che è considerato “chiuso” dal tavolo tecnico ministeriale che monitora il commissariamento della sanità molisana e che da un anno e mezzo ha perso il riferimento dello storico primario Dino Molinari. Nel mezzo, c’è stato l’interregno del dottor Alberico Vona. Ora, la tolda di comando è in mano a Flocco. «Ta gli interventi per rendere maggiormente attrattivo il punto nascita c’è la possibilità di introdurre la parto analgesia inserita nei Lea nel 2017 e per la quale è stato presentato alla Direzione Aziendale il protocollo operativo che è al vaglio; ancora l’istituzione di nuovi percorsi nascita attraverso l’apertura di ambulatori che vanno dalla sterilità alla diagnosi prenatale e alla gravidanza a rischio al fine di offrire alle gravide un servizio a 360 gradi che possono condurla dalla diagnosi di gravidanza al parto che potrebbe anche essere in acqua per l’istallazione di una vasca dedicata; tutti interventi insomma che possono rendere il nostro punto nascita più attrattivo e moderno. Non da ultimo la possibilità di usufruire di corsi e periodi di formazione/ aggiornamento per il personale . Tutto questo grazie alla apertura dimostrata dal nuovo direttivo aziendale che con la pubblicazione del bando per Direttore di Uoc C di Ostetricia e di altre specialità sottolineano l’interesse a rilanciare il Presidio Ospedaliero di Termoli», ha riferito il dottor Flocco. «Vorrei ringraziare tantissime persone che hanno dimostrato la loro stima nei miei confronti. Questo è un reparto che, in passato, ha vissuto numerose problematiche ma che ci auguriamo possa tornare a essere un punto di riferimento per le donne del basso Molise e termolesi. Ci auguriamo che possa tornare a essere un punto di riferimento proprio per il rinomato interesse da parte della direzione generale dell’Asrem nonché dei vertici regionali, affinché questo reparto possa trovare delle strategie per essere più attrattivo nei confronti di tutte le donne che vogliono cominciare un percorso di gravidanza e non solo. Il reparto di ostetricia di Termoli, nonostante le difficoltà, è sempre stato aperto. Se ci riferiamo solo ai numeri dei nati a Termoli abbiamo un gap da dover colmare, ma il reparto è anche ginecologia e noi offriamo delle prestazioni ambulatoriali che superano le 5000 prestazioni annuali e garantiamo tutte quelle che riguardano le emergenze ostetriche e ginecologiche che un reparto deve affrontare. La volontà da parte dei vertici aziendali, nella figura del dottor Di Santo che è un medico e sa esattamente di cosa un reparto abbia bisogno, è quello dell’acquisizione di strumentazioni che si equiparano agli standard nazionali, rinnovamento di quello che sono gli spazi dedicati alla sala travaglio e alla sala parto. Rendere questi spazi molto più confortevoli secondo gli standard della perinatologia moderna. Le donne possono essere certe che il nostro reparto è un reparto accogliente e inclusivo, nel senso che non necessariamente chi viene seguita da altri professionisti dovrà necessariamente partorire altrove. Saremo accoglienti, inclusivi e daremo la nostra disponibilità a chiunque voglia partorire a Termoli e daremo risposte a qualsiasi esigenza delle donne che si affidano al nostro reparto. Vorrei che il reparto di ostetricia e ginecologia di Termoli tornasse a essere la casa del parto delle donne termolesi e bassomolisane. L’amministrazione farà la sua parte e noi come professionisti la nostra. Ora tocca alla donne effettuare una scelta e dare al reparto il futuro che merita». L’incontro col dottor Flocco è avvenuto assieme alle “moschettiere” del comitato Molisanità L113, Cinzia Ferrante e Debora Staniscia. Per la ferrante «In un’altra occasione dissi che per Ostetricia e Ginecologia serviva una guida autorevole, per ridare luce a tutta l’equipe e a tutta l’organizzazione del reparto. Fortunatamente è accaduto, fortunatamente non poteva non esser fatta scelta migliore visto che il dottor Flocco sono anni che lavora qui e vive, da 30 anni, le vicissitudini di questo reparto. Quindi, chi più di lui può essere a conoscenza di ciò che serve a questo posto per essere rilanciato. Io sono stata molto felice di questa scelta, ricordo come mi sono sentita quando tempo addietro decise di andar via e poi fortunatamente non l’ha fatto e, questa cosa rimarca ancora di più la sua intenzione di combattere e far nascere, a Termoli, tutti i bimbi che hanno voglia di venire al mondo qui». Quindi, Debora Staniscia ha illustrato il progetto Almerita: «Il nostro Comitato l’aveva già presentato precedentemente e adesso trova terreno fertile con il dottor Flocco che ringraziamo, in quanto ha preso visione di questo progetto. Il progetto porta il nome di Almerita che era una dottoressa del Consultorio che, purtroppo, è venuta a mancare e che era una donna molto, molto umana e predisposta verso tutte le donne che si presentavano nel Consultorio di Termoli», ha precisato la presidente Ferrante. La vice Staniscia ha rimarcato che abbiamo deciso di dedicare questo progetto a lei perché ci ispiriamo alla sua umanità per creare un umanizzazione delle cure all’interno di questo reparto, proprio per rilanciare il reparto come diceva precedentemente Cinzia. L’umanizzazione delle cure è quello che avvicina empaticamente tutta l’equipe medica, infermieristica alle partorienti ma anche a chi ha necessità di rivolgersi a questo reparto per altre tipologie di interventi. Perché questo non è un reparto dove si viene solo a nascere ma un reparto dove le donne si devono sentire accolte e protette anche per altri problemi di salute. Tant’è che giorni addietro sono stati svolti molti interventi delicati e salvavita proprio dall’equipe del dottor Flocco. Nella fattispecie delle partorienti, l’umanizzazione della cura viene rivolta prevalentemente all’allattamento. La nostra intenzione è quella di promuovere dei corsi che, magari potrebbero essere formulati con crediti Ecm, che potrebbero spronare ancora di più l’equipe a partecipare e molto importante, secondo noi, è il team building rivolto proprio all’equipe per risolvere le conflittualità che si possono creare per motivi di stress. Speriamo che a breve si possa realizzare».

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