Emergono i numeri sugli esodi volontari dei lavoratori Stellantis dello stabilimento di Termoli, secondo quanto stabilito dalle parti sociali firmatarie e l’azienda. Lunedì scorso è stata sottoscritta tra la direzione aziendale, le segreterie territoriali e le Rsa, la pre-intesa in merito all’accordo nazionale sulle 121 uscite volontarie riservate allo stabilimento Stellantis di Termoli Plant secondo le modalità e i criteri stabiliti. Si tratta di un accordo quadro secondo cui le procedure di personale che l’azienda aprirà nel corso del 2024 saranno tutte basate sul criterio della volontarietà, o per meglio dire della non opposizione, e saranno assistite da uno schema di incentivi migliorativo rispetto ai precedenti. Il criterio della non opposizione garantirà che potranno uscire, fra i lavoratori eventualmente appartenenti alle unità produttive e alle funzioni in cui verranno dichiarati esuberi da parte della Azienda, solo coloro che espressamente accetteranno l’uscita incentivata Per quanto concerne gli incentivi, questi saranno pari a 6 mensilità per chi è già in possesso dei requisiti per la pensione. Chi invece maturerà i requisiti per la pensione entro quattro anni, riceverà per i primi 24 mesi un importo tale da raggiungere insieme al trattamento di naspi il 90% della retribuzione lorda e per i successivi 24 mesi un importo lordo pari al 70% della retribuzione lorda più un’ulteriore somma equivalente ai contributi previdenziali da versare. Per coloro che non agganciano la pensione, infine, gli incentivi saranno differenziati in base all’età: fra i 35 e i 39 anni 12 mensilità più 20.000 euro, fra i 40 e i 44 anni 18 mensilità più 20.000 euro, fra i 45 e i 49 anni 24 mensilità più 30.000 euro, fra i 50 e i 54 anni 30 mensilità più 30.000 euro, dai 55 anni in su 33 mensilità più 30.000 euro. Chi non raggiungerà la pensione potrà avvalersi dei servizi offerti dalla Azienda di active placement, anche aderendo alla clausola rete di sicurezza che consente la riassunzione in Stellantis per mancato superamento del periodo di prova presso il nuovo datore di lavoro per fatto non imputabile al lavoratore. L’accordo verrà validato nelle prossime settimane, chi maturi i requisiti pensionistici nei prossimi 48’mesi dovrà produrre documentazione attestante la finestra di uscita pensionistica. (Eco cert). Ora, occorrerà attendere che a livello nazionale sarà aperta procedura di licenziamenti collettivi una volta che tutti gli stabilimenti avranno sottoscritto intesa a livello territoriale. Ma chi picchia duro su queste uscite è la Fiom-Cgil: «Dopo Mirafiori, Cassino e Pratola Serra, si sono svolti gli incontri negli stabilimenti di Melfi, Pomigliano D’Arco, Termoli, Cento e Verrone in cui Stellantis ha dichiarato complessivamente 1.087 esuberi. In particolare saranno 500 a Melfi, 424 a Pomigliano, 121 a Termoli, 30 a Cento, 12 a Verrone. In questo modo, tra gli incontri di ieri e di oggi, si arriva ad un totale di 3.597 uscite. La Fiom-Cgil non ha firmato l’accordo sindacale che sta portando alle uscite incentivate in Stellantis. E’ sempre più evidente il piano di dismissione industriale di Stellantis dall’Italia, mascherato dall’esigenza di far fronte alla transizione. La situazione si sta dimostrando ancora più grave di quella che già avevamo denunciato e che, tra l’altro, ha portato alla dichiarazione di sciopero unitario il 12 aprile a Torino. Il Governo deve assolutamente intervenire in vista dei tavoli della prossima settimana. Stellantis sta dimostrando di volere proseguire nella sua strategia di svuotamento degli stabilimenti e di disimpegno dal nostro Paese. Gli obiettivi dei tavoli automotive al Mimit della prossima settimana risultano fortemente indeboliti. Gli incentivi, le agevolazioni, le risorse pubbliche non possono essere riconosciuti ad un’azienda che non ha nessuna intenzione di investire in Italia: di non garantire adeguati volumi produttivi né gli stabilimenti, di non investire in ricerca e sviluppo e di non tutelare l’occupazione. La Fiom-Cgil, coerentemente, non sta firmando nemmeno a livello territoriale gli accordi sugli esuberi. Non c’è più tempo da perdere. E’ urgente che venga convocato un incontro a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio e l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. E’ ora che tutti si assumano le proprie responsabilità per salvare l’automotive in Italia». Lo hanno dichiarato in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.

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