La scelta di Pd e Movimento 5 Stelle di puntare su Manuela Vigilante come candidata sindaca ha trovato la netta contrarietà di Oreste Campopiano, che ravvede proprio nel mondo pentastellato il ribaltamento della loro mission politica, poiché la consigliera comunale uscente del gruppo dem è stata già presidente del Consiglio nella precedente amministrazione di centrosinistra, quella avversata dai grillini, che portarono al Tar il principale progetto, quello del cosiddetto “Tunnel”. Per Campopiano, «Si è offuscata la luce dei 5 Stelle». «Salvo improbabili colpi di scena l’assetto degli schieramenti per le elezioni comunali a Termoli sembra ormai definito, con il centrodestra compatto su un unico candidato e il centrosinistra che ha aggiunto, ai quattro candidati già indicati, l’avvocato Manuela Vigilante, espressione del Pd e del Movimento 5 Stelle. Orbene, al di là di ogni considerazione circa lo stato di salute del “sistema politico”, ormai prossimo alla implosione, si fa fatica francamente a comprendere le ragioni che hanno indotto il Movimento 5 Stelle a condividere una candidatura che nelle due precedenti consigliature comunali, ha avallato scelte politico-programmatiche sicuramente non in linea, ed anzi antitetiche rispetto a quelle sostenute dal Movimento, essendo stata presente nella assise consiliare ,dapprima con il prestigioso ruolo di presidente del Consiglio, quindi di consigliera di opposizione. Nella imminente campagna elettorale pertanto il Movimento si troverà a dover spiegare agli elettori (soprattutto ai suoi) come possa oggi sostenere ad esempio, quell’articolato progetto di finanza del parco comunale, in merito al quale, dopo il parere negativo espresso dalla Autorità Nazionale Anticorruzione, essi si sono battuti, con richieste formali di revoca. Analogamente, per altre determinanti scelte programmatiche che hanno visto i due partiti su posizioni differenti e sostanziali. (ad esempio il progetto del cosiddetto tunnel) L’attuale collocazione politica risponde presumibilmente, quindi, a logiche diverse dalle aspettative del territorio, se è vero come è vero che le idee programmatiche che hanno diviso nel trascorso decennio i due partiti (Pd e 5 Stelle) non sono cambiate e che il candidato che oggi viene sostenuto le ha convintamente condivise. La luce dei 5 Stelle, già di per sé un po’ offuscata, all’esito della imminente campagna elettorale, difronte alle evidenziate contraddizioni che diventeranno presumibilmente materia di confronto e di scontro politico, corre il rischio di spegnersi del tutto. Quanto a me, resto sempre più convinto, anche alla luce dei fatti recenti, di quanto scritto circa tre mesi addietro e cioè che il centrosinistra a Termoli ed in particolar modo questo risicato “campo largo” si sia dedicato al “tressette a perdere”, gioco nel quale vince chi ottiene il minor numero di punti, con l’obiettivo di consegnare agli avversari le carte con il punteggio più alto. La confusione regna sovrana e nessuno del… campo largo a oggi ha illustrato agli elettori almeno le linee guida del “programma” condiviso».