Se tre indizi fanno una prova, allora sì, beh, c’è da preoccuparsi. La scorsa settimana abbiamo pubblicato in anteprima le dichiarazioni del segretario della Fim-Cisl molisana Laviano sui possibili ritardi di un anno nell’entrata in vigore del pieno regime produttivo alla futura Gigafactory di Termoli; della serata di lunedì il rinvio del vertice delle parti sociali con Acc al Mimit, dal 5 all’11 giugno, cioè non più oggi, ma martedì prossimo; ieri, le dichiarazioni del ceo di Stellantis Tavares a Melfi, sull’elettrico e le indiscrezioni pubblicate dalla stampa specializzata sull’ipotetico stop di Acc agli impianti di Italia (Termoli, appunto) e Germania. Insomma, quello che doveva passare in cavalleria nel giugno con la posa della prima pietra si trasforma da sogno green a incubo, quasi. Non a caso, appena saputo del rinvio del summit originariamente previsto per oggi, immediata la presa di posizione delle sigle sindacali metalmeccaniche. «Ci è stato comunicato nel tardo pomeriggio di lunedì lo spostamento dal 5 giugno dell’incontro al Ministero delle Imprese e del made in Italy tra le organizzazioni sindacali, Acc e Stellantis. Se dovessero essere fondate le indiscrezioni, ovvero lo slittamento di un anno della partenza della Gigafactory, chiederemo a Stellantis di garantire tutte le produzioni utili e necessarie alla salvaguardia dell’attuale occupazione sul sito produttivo di Termoli, cosi da mantenere quanto dichiarato anche in sede ministeriale. Chiederemo inoltre ad Acc e a Stellantis di dare seguito al percorso che garantisca continuità lavorativa a tutti i lavoratori coinvolti. Reputiamo necessario sviluppare un confronto contestuale con Acc, con Stellantis e con le istituzioni per ottenere le necessarie garanzie e la indispensabile copertura in termini di ammortizzatori sociali. Infine si terrà un assemblea con i lavoratori nei giorni successivi all’incontro», hanno commentato le segreterie territoriali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic- Uglm. Ma come detto, la stampa specializzata è andata oltre.
«Nel frattempo però arrivano brutte notizie sull’annunciata Gigafactory di Termoli. Infatti il produttore europeo di batterie Acc, joint venture proprio tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies, ha spiegato in una nota che sta rivedendo la sua strategia di fornitura di batterie per auto elettriche a basso costo: per questo motivo ha rinviato i piani per la costruzione di una gigafactory a Termoli. In una nota si spiega la decisione come una risposta all’evoluzione del mercato automotive con lo spostamento della domanda verso veicoli elettrici dai costi più contenuti», anche se fino alla serata di ieri sul sito dell’azienda non era apparso ancora nulla. A Melfi, ieri, Tavares così ha disegnato gli scenari attuali e futuri: «In Italia abbiamo avuto confronti eccellenti in queste settimane – ha detto – con i sindacati il dialogo è stato costruttivo e produttivo in uno spirito di reciproco rispetto. Mi è stato chiesto di indicare le prospettive degli stabilimenti italiani al 2030, siamo andati anche oltre. Abbiamo garantito che ci sarà per tutti la piena operatività, non c’è alcun problema».