Le cronache sono piene, anche dalle nostre parti, di atteggiamenti in palese violazione del Codice Rosso, ma non sempre quanto avviene per i giudici è sufficiente per trattenerli in carcere. Un 25enne, noto alle forze dell’ordine, ha creato scompiglio sulla costa, fino a quando non è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Termoli. I militari del Nucleo operativo e radiomobile hanno fermato il giovane, termolese ma residente in provincia di Chieti, per aver infranto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. misura questa emessa a suo carico il 1° luglio 2023 per atti persecutori. A suo carico anche la denuncia per minaccia aggravata, porto di armi od oggetti atti ad offendere e inosservanza del foglio di via obbligatorio. Durante un servizio perlustrativo e in seguito a una segnalazione telefonica giunta alla centrale operativa, i militari dell’Arma sono intervenuti all’interno di un lido balneare termolese sorprendendo l’uomo mentre stava strattonando e minacciando, anche brandendo un coltello a farfalla, la sua ex compagna 26enne allo scopo di costringerla a seguirlo per un chiarimento. Condotta interrotta dall’intervento dei militari e di alcuni astanti, che riuscivano a disarmare ed immobilizzare il soggetto che, peraltro, si trovava in evidente stato di agitazione. I primi accertamenti hanno fatto appurare l’inosservanza del foglio di via obbligatorio dal Comune di Termoli notificatogli il 24 ottobre 2022, nonché la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, a cui lo stesso si trovava sottoposto dal 1° luglio 2023 per atti persecutori, posti in essere lo stesso anno ai danni della donna. Il coltello utilizzato durante l’azione delittuosa, lungo complessivamente cm 22 e con lama di cm 9, è stato subito sottoposto a sequestro mentre il 25enne, è stato arrestato e associato al carcere di Larino. Nel corso della successiva udienza dinanzi al gip del Tribunale frentano, l’arresto è stato opportunamente convalidato poiché legittimamente eseguito e l’uomo rimesso in libertà, in assenza al momento di ulteriori esigenze cautelari. Positivo è stato fortunatamente l’epilogo di questa vicenda, poiché il perentorio e deciso intervento dei militari dell’Arma, coadiuvati stavolta anche da diversi cittadini, ha permesso di tutelare la vittima, evitando che la situazione degenerasse e che la condotta delittuosa potesse verosimilmente portare – come purtroppo spesso accade specie in casi di questo genere – a ben più gravi ed irreparabili conseguenze. Tuttavia, la decisione di scarcerarlo, ha suscitato un vespaio di critiche sui social, appena si è diffusa la notizia.

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